Oggi pomeriggio è stato presentato nella Sala Civica del Comune di Peschiera il Piano Ambientale del Laghetto del Frassino. L'evento è straordinario perché per la prima volta si avvia una concertazione con la popolazione e con le associazioni prima della stesura del Piano e non a Piano concluso come avviene normalmente.
Sala gremita e pubblico molto attento. La dott. Anna Grazi, dirigente del Comune di Peschiera, ha illustrato il progetto, nato da una richiesta del Comune alla Regione, che ha approvato e finanziato il Piano con € 34.400,00.La scelta del Parco di Interesse Locale, che si rifà alla legge regionale n.40 del 1984, è in linea di principio discutibile e potrebbe prestarsi ad utilizzi indebiti, oltre che a scambi di favori con i numerosi proprietari dei lotti che circondano il lago. Staremo a vedere con molta attenzione. Il Laghetto del Frassino è già protetto sia come SIC che come ZPS dalla normativa di Natura 2000 ed è già riserva di caccia e di pesca della Provincia di Verona. Perché avviare una nuova procedura di protezione quando era sufficiente rendere effettive le prescrizioni esistenti?
Michele Cassol e Cesare Lasen, incaricati con Paola Modena di stilare il Piano, hanno illustrato il lavoro in programma ed evidenziato le linee guida che fin d'ora si intendono percorrere. Si tratta di professionisti seri e di grandi conoscitori dell'argomento e questo ci fa ben sperare.
Bruno Mastini, che si è occupato per un decennio del Frassino in qualità di tecnico della Provincia, ha raccontato il lavoro fatto fino ad ora ed ha descritto le criticità, le urgenze e l'abbandono degli ultimi anni.
Gli interventi del pubblico sono stati numerosi e molto attinenti. Hanno dipinto una situazione in cui gli scuri prevalgono decisamente sui chiari, ricordando incendi, lottizzazioni, scarichi fognari, danneggiamenti vari e incuria.
Numerose e interessanti le proposte venute dal pubblico e dalle associazioni (WWF, Verona Birdwatching, Il Carpino, Comitato Parco delle Colline Moreniche), dalla proposta di creare una riserva integrale nella zona nord a quella di trasformare tutto il bacino del Lago in zona di coltivazione biologica, fino alla richiesta di classificazione di zona Ramsar per tutto il laghetto.
Qualcuno ha messo in evidenza la responsabilità personale dell'attuale assessore provinciale Venturi, Vice Presidente della Provincia e Assessore alle Politiche del Settore Faunistico (Caccia-Pesca) e dell' Ambiente (ma non ci crede nessuno), che negli ultimi anni ha fatto mancare al Frassino qualsiasi tipo di sostegno e di finanziamento, concentrando tutte le sue energie sulla promozione della caccia.
Rimangono aperte alcune questioni:
- Il Frassino è prima di tutto una zona di grande interesse naturalistico e di grande importanza per la sopravvivenza ed il passaggio di specie protette. Questo è nonostante tutti i disastri e questo deve rimanere.
- Il Lago è in pessime condizioni a causa della fortissima pressione antropica (strade, autostrade, ferrovia, lottizzazioni varie, fabbriche confinanti, coltivazioni intensive della vite e del mais, prelievo di acqua per l'irrigazione). Questa pressione deve essere ridotta e non aumentata, come sta avvenendo tutt'ora.
- La fruizione del Lago da parte di visitatori, studenti e turisti è un importante presidio anche per la tutela del lago, ma non deve pregiudicare le già precarie condizioni di un sito pesantemente compromesso.
Tenendo ben presenti queste esigenze, ben venga questo nuovo modo di lavorare e complimenti a chi ha avuto il coraggio di intraprendere questa nuova strada.
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