Un piccolo esempio ci aiuta a capire che i responsabili degli allagamenti sono facilmente identificabili e, volendo, anche punibili. Se i responsabili di alcuni interventi demenziali venissero chiamati a rispondere dei danni provocati con le loro delibere, potremmo guardare al futuro con un po' più di speranza.
Ebbene, l'alveo del torrente che raccoglie tutte queste acque piovane, scendendo nella vallata, si restringe sempre di più fino a ridursi, quando arriva a Vago di Lavagno e si infila fra le case e la zona industriale, ad un canale cementato non più largo di 4 metri. Qui gira secco a 90° per mettersi parallelo alla strada e, poco più avanti, all'altezza di via Ponte Asse, gira di nuovo a 90° e viene addirittura intubato per attraversare la SR 11, detta anche Padana Superiore o SS 11.La settimana scorsa è piovuto un po' più del solito e l'alveo del torrente, in quel punto ridotto a un canale, non è riuscito a smaltire tutta l'acqua che scendeva dalle colline. Risultato: strada statale allagata e 25 cm di acqua e fango nelle case, nei negozi e nei capannoni della zona industriale del Vago.
A questo punto ci vorrebbe un bravo magistrato che vadi (direbbe Fracchia) a scoprire chi ha deciso quel tipo di regimentazione delle acque e chiami i responsabili dell'opera a rispondere dei danni provocati sia ai privati che agli enti pubblici . E' infatti sufficiente confrontare l'estensione del bacino di raccolta delle acque con le dimensione del canale per capire che i conti non tornano.
Certamente ci sarà stato anche un coinvolgimento dei politici e dei tecnici comunali, che hanno pensato solo a sfruttare ogni cmq di terreno disponibile per costruire case e capannoni, e c'è anche una responsabilità dell'Anas, che non ha previsto un canale di attraversamento adeguato. Bene, il nostro magistrato vada finalmente a scovare i tecnici e i politici responsabili di queste opere e presenti loro finalmente il conto.
Poi, rodata la procedura, potrebbe applicarla anche al Lorì, al Fibbio, al Tramigna, all'Alpone e via discorrendo.
Sarebbe un forte segno di cambiamento per tutti: per i cittadini, che ormai non hanno più nessuna fiducia nelle istituzioni, e per i tecnici e i politici nostrani, che finalmente capirebbero che devono rispondere delle loro azioni.