Certi personaggi politici, disposti a qualsiasi tipo di infamia pur di raccattare quattro miseri voti alle prossime elezioni, proprio per la loro intrinseca natura andrebbero dati in pasto ai lupi, anche se non è detto che gli affamati carnivori se ne ciberebbero.
La mozione presentata in Provincia dal consigliere della Lega nord Adelino Brunelli e sottoscritta anche da Lucio Campedelli, Domenico Dal Cero e Claudio Melotti, mozione votata a maggioranza dal Consiglio provinciale.Scomparso dal territorio alpino dagli inizi del ‘900, da alcuni decenni il Lupo ha fatto il suo ritorno sulle Alpi occidentali, grazie all'espansione naturale della popolazione dall'Appennino, dove non si è mai estinta. Analogo fenomeno si sta osservando nelle Alpi orientali per la popolazione di lupo dei Balcani.
E' accaduto così che, all'inizio del 2012, un esemplare di lupo femmina è giunto sulle montagne della Lessinia dove, pochi mesi dopo, è arrivato un secondo esemplare, maschio, ma proveniente dalla popolazione balcanico-dinarica, la cui migrazione era stata seguita dall'Università di Ljubliana (Slovenia), in quanto dotato di radio collare. Il loro incontro ha dato origine l'anno successivo alla formazione del primo branco di lupo delle Alpi centro-orientali, fondato da soggetti provenienti da due popolazioni distinte, quella italiana e quella balcanica, separate tra loro da oltre due secoli. Ma la presenza del lupo è stata segnalata anche nelle confinanti regioni del Trentino Alto Adige e del Friuli Venezia Giulia, tanto da poter parlare di espansione della specie nei settori centro-orientali dell'arco alpino. E' nell'evolversi di questa ricolonizzazione che si colloca la decisione assunta dalla Giunta regionale del Veneto di partecipare al Progetto Life WolfAlps per la conservazione e la gestione del lupo, cofinanziato dalla Comunità Europea nell'ambito del programma LIFE + Natura.
Con il provvedimento, proposto dall'assessore alla caccia Daniele Stival, oltre ad autorizzare la partecipazione al progetto, si approva lo schema di convenzione per la partnership tra il Parco naturale Alpi Marittime, coordinatore, e la Regione del Veneto, prevedendo per quest'ultima una spesa di 125 mila euro a fronte di una quota di cofinanziamento comunitario pari a oltre 430 mila euro.
"Il progetto – spiega Stival – è stato promosso dal Parco naturale Alpi Marittime nel cui territorio da anni si sviluppano diverse iniziative pilota a livello nazionale riguardanti la gestione della specie e ha ottenuto il finanziamento in forza proprio dell'attenzione che la Commissione Europea attribuisce al fenomeno di espansione dei grandi carnivori in tutto il continente".
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La Regione Lombardia, con la D.G.R. 907 dell'8 novembre 2013, aveva già aderito al progetto LIFE NATURA WOLFALPS, un progetto che ha come obiettivo la conservazione e la gestione del lupo per consentirne la convivenza con le attività antropiche.
"WOLFALPS rappresenta un'opportunità per avviare una serie di attività che consentiranno di gestire la ricomparsa del lupo, specie protetta ai sensi della Direttiva Habitat UE, mantenendo una costante attenzione a chi vive e lavora nel territorio alpino.
L'iniziativa interessa l'intero arco alpino. Un processo naturale e inarrestabile che non può che essere gestito in modo coordinato: uno dei punti cruciali del Life. Per questo al progetto che ha quale capofila il Parco naturale Alpi Marittime partecipano numerosi partner: Parchi regionali delle Alpi Cozie, Marguareis, Ossola, Parchi nazionali della Val Grande e dello Stelvio, regioni Lombardia e Veneto, la Provincia di Trento e il Museo di Scienze naturali, il Corpo Forestale dello Stato, la Slovenia con il Parco nazionale del Triglav, l'Università di Lubiana.
La comunicazione è un asse strategico del Life. Il lupo non è solo una realtà biologica la cui gestione può seguire i semplici canoni tecnici della biologia, ma è anche una complessa realtà culturale che deriva dalla stratificazione negli anni di innumerevoli storie, leggende, mistificazioni, interpretazioni che poco hanno a che fare con la realtà. "WolfAlps: il lupo nelle Alpi" nei cinque anni in cui si svolgerà divulgherà in modo trasparente i risultati delle ricerche e degli interventi condotti e diffonderà informazioni sulla presenza del lupo e sul suo impatto su prede selvatiche e domestiche.
Il progetto porterà risultati positivi per la biodiversità, ma avrà anche ripercussioni occupazionali e ricadute economiche sul territorio dei partner perché prevede investimenti per oltre 6 milioni di euro.
Progetto:
WOLF IN THE ALPS: IMPLEMENTATION OF COORDINATED WOLF CONSERVATION ACTIONS IN CORE AREAS AND BEYOND
Acronimo:
LIFE WOLFALPS
Durata:
Data inizio: 01/09/2013
Importo:
Totale budget di progetto: 6.100.454 Euro
Obiettivi di progetto:
L'obiettivo finale del progetto WOLFALPS è quello di implementare e coordinare azioni di conservazione in "core areas" (i.e. aree chiave particolarmente importanti per la specie) e nell'intero ecosistema alpino, da ovest a est, per favorire la costituzione di un regime di convivenza stabile tra lupo e attività economiche nei territori di naturale ricolonizzazione del lupo.
Ovviare alla mancanza di una forma di gestione coordinata su scala alpina italiana rappresenta un punto cruciale del progetto. Pertanto, l'attuazione dell'organizzazione globale del Progetto WOLFALPS, costruito su un programma condiviso e coordinato, implementato dalle diverse amministrazioni italiane e slovene e supportato da altri Paesi alpini, è il primo obiettivo per sostenere la conservazione del lupo sulle Alpi.
Contemporaneamente, per essere particolarmente efficaci e concreti, saranno inizialmente adottate misure di conservazione nelle core areas distribuite sulle Alpi, da ovest ad est. Un modello spaziale, sviluppato precedentemente nel Progetto ECONNECT, ha individuato queste core areas, importanti per la persistenza a lungo termine della popolazione di lupo nell'ecosistema alpino. Sono state quindi selezionate le core areas indicate, che nelle Alpi Occidentali sono zone già occupate da branchi di lupi, mentre nelle Alpi centro-orientali sono zone solo recentemente ricolonizzate da alcuni individui.
Saranno condotte importanti azioni di conservazione coordinate, aventi come obiettivi principali quelli di:
- Ridurre il livello di avvelenamento e bracconaggio;
- Diminuire l'impatto sul bestiame domestico attraverso l'attuazione di metodi di prevenzione efficaci;
- Aumentare la conoscenza sul lupo e sulle modalità di coesistenza fra lupo ed attività umane tramite la realizzazione di attività didattiche, di conferenze e del sito web tra i cacciatori, gli allevatori, le comunità locali, gli studenti e i cittadini;
- Contenere la perdita di habitat che causa la diminuzione di siti riproduttivi;
- Rilevare e controllare eventi di ibridazione cane-lupo;
- Garantire la variabilità genetica nel lungo periodo.
Come viene affrontato il problema in provincia di Trento: www.news.giudicarie.com ...