Abbiamo ricevuto da ambienti della Curia la prolusione che Matteo Salvini leggerà oggi, giorno di San Zeno, nell'omonima basilica, invitato da Monsignor Zenti a dire qualcosa alla fine della celebrazione in onore del Santo.
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"Carissimi Padani,
smontiamo subito una leggenda, quella del Vescovo Moro. Ma quale moro d'Egitto, anzi di Mauritania! Permettetemi di dire, anche se il mio non vuole assolutamente essere un discorso politico in siffatto luogo sacro: ma quale Moretti d'Alessandria d'Egitto!
Accreditate e molto autorevoli fonti storiche fanno risalire l'appellativo ad una ridente contrada adagiata tra i vigneti e gli uliveti delle vostre colline orientali: Moruri. Si! Moruri. Zenone era il Vescovo Moro perché originario di Moruri ed era più bianco del latte, bianco come me e come voi.
Altra leggenda da smontare è quella del pescatore di trote con il bastone pastorale per scopi alimentari. Lasciatecelo dire a noi della Lega, che di ittiologia ce ne intendiamo, soprattutto di salmonidi. Zeno pescava le trote per tirarle in faccia alle masse di profughi che si addossavano alle mura di Gallieno, magari usando anche il bastone! Da cui l'espressione prendere qualcuno a pesci in faccia. Un pastore burbero che evangelizzava con severità ...
E poi come non ricordare il saldo legame tra Verona e Milano sancito proprio dalla comunanza tra il Vescovo e Ludovico il Moro e dal Teatro della Scala?
Beh, dopo questa divagazione storica, che dimostra come la Lega oltre ad avere la scarpa grossa (e dura) c'ha anche il cervello fino, passiamo al presente. Un presente segnato ancora dall'ittiologia. E ssi perché dal lavarel alla Lavarini il passo è breve. Qui non posso che confermare il consiglio del vostro benemerito Vescovo: un candidato di peso.
Cioè dalla trota alla balena, degna portatrice delle istanze di giustizia padansociale della Lega. Ricordatevi del Lavarel, del Coregonus lavaretus, pardon della Lavarini. Noi che siamo indossulutamente legati alla C(a)regona.
Ho finito. Ma non prima di lasciarmi andare ad una confidenza, un bossip: mi sposerò quanto prima con la Isoardi, come il vostro sindaco con la Bissaboa. Dal quale Tosi mi separa tutto se non il fatto che tutti e due siamo stati trombati all'Università, io a Milano e lui a Brescia e che Monsignore ci ha dato la possibilità di parlare ex cathedra. E per questo lo ringrazio devotamente.
Amen"
Matteo Salvini - Basilica di San Zeno, 21 Maggio 2015