Si rincorrono su feisbuc e sui quotidiani veronesi le bufale sui mufloni.
La vigilia di Natale, alle nove di sera, Luca Pasi posta su Facebook le fotografie di un muflone sbranato: "Trovato oggi pomeriggio durante una passeggiata.... a 500 metri di distanza dal cancello di costagrande e a 10 minuti da Avesa ….. i cittadini volevano i lupo mi sa che stanno arrivando anche da voi !!!"Immediatamente si scatena il gioco dei rimbalzi della notizia, che il giorno 27 approda all'Arena, a TGVerona e al Corriere di Verona, che titola:
I LUPI VICINO A COSTAGRANDE, TROVATO UN MUFLONE SBRANATO
Il tono dell'articolo di Davide Orsato è assertivo:
"Questa volta parliamo di una località a meno di 12 chilometri da piazza Bra. Siamo appena fuori dai confini comunali, in territorio di Grezzana, ma vicinissimo ad Avesa, il tempo di una passeggiata. L'imputato numero uno, manco a dirlo, è il branco di lupi di Slavc e Giulietta. Manca, forse, la pistola fumante: nessuno li ha visti, del resto e… per fortuna. L'unica ipotesi alternativa è quella di qualche cane randagio, ma non sono mai stati segnalati episodi del genere in quella zona. Due indizi, inoltre, rinforzano la prima tesi. Il primo: il muflone, a detta di chi conosce il comportamento di questo animale è tra le prede preferite del lupo, essendo facile da bloccare e da azzannare. La seconda: i lupi in questi giorni, sono certamente lì vicino. Ne sono una prova le due ultime predazioni denunciate. La prima è quella di un asinello, ucciso, ironicamente, nella notte di Santa Lucia, avvenuto alla Santissima Trinità, piccola località tra Badia Calavena e San Mauro di Saline. La notte dopo Natale, invece, i lupi hanno attaccato una mandria, che si trovava appena fuori dalla stalla, in contrada Varalta, a San Mauro di Saline.
La distanza, in linea d'aria, da Costagrande, è a mala pena di una decina di chilometri. Una bazzecola per un animale che in una singola giornata ne può percorrere un centinaio. L'arrivo di alcuni individui del branco davanti al complesso, sembra essere molto verosimile. A segnalare l'ultima predazione è stato il consigliere regionale Stefano Valdegamberi, da tempo impegnato in una battaglia contro la presenza del lupo. "Ormai scendono affamati dai monti ed entrano nelle case sostiene - vogliamo fare scappare tutti dalla Lessinia?". Quanto al presunto episodio di Costagrande aggiunge: "Manca poco che arrivino in città, è chiaro come il branco sia completamente fuori controllo. Mi impegnerò per trovare un modo per far pagare questi danni allo Stato, chiaramente negligente, e… perché no? alle associazioni ambientaliste. Sono anche loro corresponsabili, almeno a livello morale".
E' difficile capire se siamo di fronte ad una banda di asini patentati o al cospetto di una squadra di farabutti che artatamente (con arte astuta, con inganno) hanno ordito la macabra messinscena.
Sta di fatto che per arrivare a piedi da Avesa a Costagrande non ci vogliono 10 minuti come dice Luca Pasi, che ha postato le foto del muflone su Facebook. Ci vuole come minimo un'ora e mezza e lui dovrebbe saperlo bene, visto che dice di aver trovato il muflone durante una passeggiata.
Non si può neanche dire che Costagrande disti da San Mauro di Saline una decina di chilometri, "una bazzecola" appunto. Orsato conosce poco la provincia di Verona e conosce ancora meno l'orografia dei monti veronesi.
Per arrivare da contrada Varalta a Costagrande bisogna passare il vajo della Gorla, salire a San Rocco, scendere nel vajo Squaranto, salire sulla dorsale di Cerro, ridiscendere a valle, attraversare la Valpantena, salire al Monte Comun, raggiungere Montecchio e di lì arrivare a Costagrande, ovviamente facendo il percorso più breve possibile, cosa che normalmente i lupi non fanno. Il tutto per spartirsi un misero quarto di muflone!
Non è stata fatta nessuna verifica sulla carcassa del muflone, né da parte del Corpo Forestale dello Stato, né da parte del sevizio faunistico provinciale, né da parte del veterinario di zona, quindi nessuno potrà mai dire cosa sia davvero successo. Eppure Angelo Mancone, ambientalista di Legambiente, è possibilista: "La distanza è compatibile con un percorso che può essere sostenuto dai lupi".
Non potrebbe, per esempio, essere successo che il muflone è stato colpito/ferito/abbattuto dalla pallottola di un cacciatore/bracconiere e poi divorato da cinghiali, volpi, tassi, cani randagi, corvi, falchi e predatori vari?
Ad essere assolutamente sicuri delle proprie affermazioni sono l'assiduo frequentatore di social network Luca Pasi, l'esperto geografo ed etologo del Corriere della Sera Davide Orsato e quell'emerita testa da perenne candidato sindaco di Stefano Valdegamberi.