In Trentino si rompe il sodalizio tra Vignaioli e Consorzio di tutela vini del Trentino. Le motivazioni che hanno portato allo strappo evidenziano due diverse filosofie produttive: da una parte la produzione industriale basata sulla quantità, dall'altra la produzione artigianale basata sulla qualità.
Leggiamo su L'Adige di ieri che i Vignaioli trentini hanno rotto definitivamente con il Consorzio vini del Trentino."Fuori tutti: via ogni vignaiolo dal Consorzio. I Vignaioli trentini hanno dato pienezza ad una rottura - quella con il Consorzio vini del Trentino – che era iniziata un paio d'anni fa con l'uscita dal consiglio di amministrazione dell'organismo che riunisce novantaquattro cantine della provincia rappresentando oltre il 90% della produzione del vino trentino.
Da parte loro, i Vignaioli raccolgono sessanta produttori e tra loro ventuno in questi anni hanno continuato a far parte anche del Consorzio vini trentini: non sarà più così. Via tutti, con decisione adottata dall'assemblea che impegna chi ancora era associato al Consorzio a recedere. Per statuto la misura non potrà che essere effettiva dal 2018, ma sono formalismi: tutto è già di stringente attualità".
C'è un problema di logiche rappresentative. Nel Consorzio, infatti, il diritto di voto è basato non su quote capitarie ma sulle quantità imbottigliate e questo relega a ruoli marginali i piccoli produttori come i Vignaioli.
"Le distanze fra Consorzio e Vignaioli si sono acuite non solo per le differenze di filosofia produttiva (con un calo delle rese, ad esempio, che non potrà mai andar bene ai soggetti industriali ma che è imprescindibile, per i Vignaioli, per poter puntare alla qualità), ma anche per il tentativo, nelle scorse settimane, di concedere un posto nel Cda del Consorzio ad uno dei vignaioli senza coinvolgere la realtà associativa".
"Torneremo nel Consorzio – ha spiegato il presidente Cesconi – solo quando quel soggetto diventerà un organismo paritetico tra produttori industriali e produttori come noi. Finché a decidere saranno solo gli attori più grandi, non avrà senso per noi sedere in una sede in cui siamo impossibilitati ad esprimere le nostre idee e far emergere i nostri valori".
L'associazione dei Vignaioli è nata nel 2015 ed aderisce alla Confédération européenne des vignerons indépendants (CEVI).
VALORI IDENTITARI
- Artigianalità: l'intero ciclo produttivo è svolto direttamente dal Vignaiolo all'interno della propria Azienda, quasi sempre a conduzione familiare.
- Territorialità: Il Vignaiolo è parte integrante del territorio. I suoi prodotti rappresentano l'unicità di ogni territorio e sono tracciabili.
- Qualità: l'obiettivo del Vignaiolo è produrre vini di qualità, puntando all'eccellenza e alla riconoscibilità territoriale dei prodotti. Il Vignaiolo produce meno per produrre meglio e segue la natura senza forzarla.
- Sostenibilità: il territorio e le sue risorse naturali sono la materia prima del Vignaiolo e delle comunità locali, e sono irriproducibili. Il Vignaiolo coltiva il territorio tutelandone la biodiversità e la fertilità, nel rispetto della cultura del luogo e del limite.
GESTIONE DEL VIGNETO
- I Vignaioli del Trentino si impegnano a tutelare le produzioni nelle zone maggiormente vocate, anche con specifico riferimento alle aree di versante e terrazzate.
- Nella sistemazione dei vigneti i Vignaioli si impegnano a conservare i caratteri originali del paesaggio locale.
- I Vignaioli del Trentino adottano approcci gestionali sostenibili, impegnandosi a perseguire la transizione dalla gestione integrata alla gestione biologica; si impegnano a perseguire l'abolizione dei concimi chimici di sintesi, promuovendo l'utilizzo di fertilizzanti organici naturali; si impegnano a perseguire l'abolizione del diserbo chimico, promuovendo tecniche agronomiche di tipo meccanico o fisico; si impegnano a tutelare la coltivazione di varietà autoctone e storiche e promuovono – soprattutto nelle zone più antropizzate – la coltivazione di varietà resistenti.
- La vendemmia è effettuata a mano, in cassette o cassoni.
GESTIONE DELLA CANTINA
I Vignaioli del Trentino adottano tecniche enologiche rispettose dell'integrità dei mosti e dei vini, limitando al minimo l'intervento di additivi, coadiuvanti enologici e l'impronta carbonica. Vengono promosse fermentazioni naturali.
Nella produzione di vini fermi la resa uva/vino non può superare il 70%. Non è mai ammesso il "supero di cantina", anche se previsto dal disciplinare di produzione.
Chi è il Vignaiolo?
E' colui che:
- Coltiva le sue vigne, imbottiglia il proprio vino, curando personalmente il proprio prodotto;
- Vende tutto o parte del suo raccolto in bottiglia, sotto la sua responsabilità, con il suo nome e la sua etichetta;
- Rinuncia all'acquisto dell'uva o del vino a fini commerciali;
- Acquista uva soltanto per estreme esigenze di vinificazione, in conformità con le leggi in vigore;
- Rispetta le norme enologiche della professione, limitando l'uso di additivi inutili e costosi, concentrando la sua attenzione sulla produzione di uve sane che non hanno bisogno del maquillage di cantina.
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