Il 14 marzo si apriranno le buste del bando per l'assegnazione del progetto del nuovo Collettore Fognario e per l'assegnazione dei lavori del tratto ciclopedonale Ronchi-Pacengo.
A rischio gli ultimi tratti di costa non ancora cementificati nel comune di Lazise, a ridosso del SIC Basso Garda, sito protetto da innumerevoli trattati internazionali per la conservazioni di habitat e specie a rischio estinzione.
Coi protocolli d'intesa firmati nell'agosto 2017 i ministeri Mit-Mibact e Regioni hanno previsto lo stanziamento di 74 Milioni con la legge di Stabilità 2017 per 3 ciclovie turistiche, tra cui la Ciclovia del Garda. Nella realtà dei luoghi e di chi li conosce bene c'è il rischio di sprecare alcune decine di milioni di euro, oltre che a dissipare beni ancora più preziosi e non quantificabili, come lo sono ad esempio gli ultimi tratti di costa non ancora cementificati a Lazise su siti protetti da innumerevoli trattati internazionali per la conservazione di habitat naturali.L'esempio lampante è la colata d'asfalto che si è riversata sulle coste a Punta Gro a Sirmione, dove da mesi la Forestale ha posto tutta l'area sotto sequestro. Oppure la ciclabile di Gargnano, dalla ex Centrale Enel alla fine della seconda galleria, aperta qualche anno fa è ormai chiusa a tutti, per la continua caduta di sassi, nonostante costose protezioni e reti a monte.
Qual'è l'idea di sviluppo cicloturistico del comune di Lazise?
Il Comune di Lazise ha commissionato alla Cooperativa COPRAT un progetto per un anello ciclabile Lazise-Colà-Pacengo; presentato in data 21/12/2015 (compreso di stralcio Ronchi-Pacengo); successivamente approvato con delibera n°136 del 21/7/2016 esecutiva ai sensi di legge.
Verso la fine del 2017 Azienda Gardesana Servizi, che già si occupa di ciclo integrato dell'acqua, decide un cambio di mission (o cambio di ciclo) proponendosi a tutti i Sindaci per gestire in maniera autonoma le piste ciclabili dei 20 comuni. Comune capofila Lazise. Sul piatto, come per il progetto del Collettore fognario, c'è l'affare di milioni di euro da gestire "andando a recuperare quel denaro da spendere in manutenzioni e pubblicità per dare una nuova vitalità ad AGS"- disse l'ex Presidente di AGS Alberto Tomei, scomparso prematuramente.
Fu così che il Comune di Lazise con propria deliberazione n°143 del 29.06.2017, approva uno schema di convenzione con l'Azienda Gardesana Servizi S.p.A. per l'affidamento dell'incarico relativo alle prestazione tecniche di (ri)progettazione del tratto Ronchi-Pacengo.
Il costo complessivo dell'Anello Lazise-Colà-Pacengo è stimato i 7 Milioni 950mila Euro, previsto in 13 stralci, i primi finanziati coi vituperati accordi di programma che finanziano cemento col cemento.
Con il solo costo del progetto COPRAT (23 mila euro) si poteva realizzare un progetto già approvato nel 2012 per percorsi rurali socio-culturali di valorizzazione dell'entroterra, un'impostazione di gran lunga più vicina all'idea di percorsi ben descritta dai progettisti della dorsale cicloturistica "Vento" (Venezia-Torino) del Politecnico di Milano (recentemente in visita a Bussolengo). Se facciamo un confronto, la dorsale ciclopedonale "Vento" costa 15 volte la ciclabile di Lazise per un chilometraggio 40 volte superiore, toccando 4 Regioni, 11 Provincie, 181 Comuni, 11 Parchi, 18 enti, 104 Associazioni, 4903 Cittadini. Lazise ha coinvolto Zero cittadini, Zero Associazioni, 1 ditta altoatesina che realizzerà un discusso Hotel Termale extralusso in zona agricola. A co-finanziare l'opera di cementificazione della battigia del sito naturalistico alle spalle del canneto più bello di Lazise, forse uno dei meglio conservati del Garda, ritroviamo anche la società Area Progresso dell'affair Rocchetti, che con una modifica degli accordi di programma contribuirà all'arredo urbano.
L'ultimo grave incidente a Lazise ha evidenziato il conflitto tra Ciclisti ed Automobilisti.
Secondo il presidente FIAB Marastoni (L'Arena 7/3/18): "...molti percorsi sono invasi da turisti e bagnanti e quindi le bici devono andare sulle strade"..."...Marastoni ripone la speranza nel progetto statale Anello del Garda". Peccato che il progetto statale è prevalentemente sul lungolago, che é strapieno di turisti e bagnanti, cani al guinzaglio, carrozzine.
Ma i "percorsi sostenibili" su siti naturalistici sono così sostenibili?
AGS e comune di Lazise non amano i canneti, lo abbiamo già visto in località Marra, dove lo scorso novembre per sistemare un modesto tubo di scarico delle acque piovane del piazzale, hanno tombato mezzo canneto regalando "un suggestivo terrazzo panoramico, che per i materiali usati s'integra perfettamente col delicato contesto lacustre"- ha fatto sapere AGS. Il risultato è che quest'anno i ragazzi delle scuole di Lazise andranno a lezione di educazione ambientale in un altro comune, perché nel loro paese il canneto alla Marra, che per anni è stato il loro laboratorio di scienze, é diventato una piazzola panoramica.
Sta di fatto che il comune ha voluto in qualche modo riparare al danno d'immagine, inserendo delle tutele ai canneti nella Variante 1 al Pat approvato il 27 dicembre scorso. Peccato che così facendo non si siano resi conto che il progetto AGS-Ronchi-Pacengo è incoerente con alcuni articoli della Variante 1 al Pat (che però, ancora deve rispondere alle osservazioni dei cittadini prima ancora di approdare in Regione per l'okay definitivo).
Il parere degli ambientalisti del Coordinamentoo G.a.r.d.a nel merito della Variante urbanistica.
Articolate in 4 osservazioni, va premesso che sono state protocollate con un ritardo di 6gg rispetto al termine dei 60gg dall'approvazione della Variante (3/3/2018), considerato che fino al 28 febbraio 2018 sul sito istituzionale del comune di Lazise, era pubblicata la delibera in oggetto con gli allegati in formato pdf.P7M, apribili solo ed esclusivamente dai possessori della "firma digitale", quindi in formato non previsto da d.lgs. 50/2016 sulla trasparenza e non consultabile dai cittadini (così come denunciato da numerose persone e dai gruppi d'opposizione).
Tecnicamente l'Art. 22.1 "Percorsi per la mobilità Sostenibile": la tavola delle Trasformabilità individua il tratto di costa Ronchi Pacengo (come da art.83 ptcp) su cui esiste un progetto definitivo per la "realizzazione di una pista ciclopedonale tratto Ronchi Pacengo" approvato con delibera 218 in data 2/11/2017.
Tale progetto prevede "la nuova pista ciclopedonale realizzata in calcestruzzo drenante fonoassorbente tipo "Drainbeton", che si armonizzerà nel contesto ambientale e paesaggistico dell'area fronte lago e potrà fungere da volano per l'economia turistica della zona".
Il suddetto articolo 22.1 è incoerente con l'Art. 12.12 punti C-H:
• C "evitando che i percorsi pedonali e ciclo-pedonali di nuovo progetto previsti in tangenza ai canneti esistenti possano interferire con la loro salvaguardia, in ogni caso sono da adottare soluzioni di mitigazione e conservazione"; al fine di salvaguardare le componenti naturalistiche presenti per cui si raccomandano misure di conservazione della ZPS (cfr. D.G.R. 2371/2006):
• H "incentivando il miglioramento delle prestazioni ecologiche e funzionali delle fasce arbustive ed arboree presenti nelle buffer zones (aree cuscinetto) alle spalle dei canneti esistenti. Ove tali formazioni spontanee non siano presenti dovrebbe essere incentivata la realizzazione di nuove fasce di vegetazione ripariale".
• Inoltre non è sostenibile con la tutela dell'area SIC-ZPS Direttive CEE "Habitat" e "Uccelli", che di norma (ndr) preferiscono soluzioni che non manifestano o manifestano minori incidenze significative negative sugli habitat, e sull'integrità del sito Natura 2000, a prescindere da altri criteri di valutazione, quali ad esempio quelli economici, che non possono essere considerati prevalenti su quelli ecologici determinati dalle Direttive 92/43/Cee e 2009/147/Cee.
• Per finire manca la valutazione d'impatto ambientale: infatti il progetto di Percorso di Mobilità Sostenibile by AGS dichiara "la non necessità di valutazione ambientale" e sostiene che "L'intervento di progetto non ricade all'interno di nessun Sito d'Importanza Comunitario S.I.C o Zona di Protezione Speciale Z.P.S, ma è posto al margine del sto S.I.C e Z.P:S IT 3210018-"Basso Garda" corrispondente alla porzione del lago di Garda sud-orientale", e che "Essendo la pista ciclopedonale di progetto localizzata sul lungolago, questa dista pochi metri dal confine del S.I.C., corrispondente principalmente allo specchio d'acqua del Lago di Garda".
Questo non corrisponde al vero poichè l'area di costa, come si evince dalla "Carta delle Fragilità" in recepimento del Piano di Gestione delle Alluvioni del bacino del Pò "è soggetta ad un livello definito "Frequente" ad alluvioni, che quindi sposta il confine dello specchio acqueo, e quindi del SIC-ZPS, a seconda del naturale andamento del livello del lago. Inoltre Il presupposto della dichiarazione è infondato, perché parte dal presupposto che un intervento realizzato a pochissimi metri dal confine del SIC non possa avere una incidenza negativa sul SIC stesso (vedi art.8).
Inoltre la conclusione della dichiarazione di non necessità di valutazione di incidenza è sommaria e poco motivata: Non vengono riportate tutte le specie in Direttiva presenti del SIC Basso Garda e non si descrivono gli habitat della riva (canneto, bosco alluvionale di Ontano nero, Ontano bianco e Salice bianco), i quali si sviluppano fra il bagnasciuga e la terraferma e quindi riguardano sia lo specchio d'acqua che la terraferma limitrofa.
Per finire è incoerente col D.G.R.V. n. 2299 del 09 dicembre 2014, contenente le nuove disposizioni regionali relative all'attuazione della direttiva comunitaria 92/43/Cee e D.P.R. 357/1997 e ss.mm.ii, con linee guida metodologiche per la valutazione di incidenza, procedure e modalità operative (pagg. 2-4-8-14).
Siamo disarmati da questo modo d'agire dell'amministrazione comunale: disimpegnati nell'ascoltare i cittadini che credono nell'importanza dei beni comuni, ma impegnatissimi a favorire imprenditori forestieri che a Lazise investono per loro esclusivo tornaconto. Intanto i lavori potrebbero iniziare tra pochi giorni, che coinciderebbero con un periodo per niente propizio (anche per legge) con la nidificazione degli uccelli migratori nel canneto. Periodo invece molto più propizio all'attuale maggioranza che nel mese di maggio s'appresta al voto, e che avendo nidificato per 5 anni a palazzo senza produrre uova, ora sta lottando contro il tempo, per puro istinto di conservazione.
Buon 14 Marzo! Seconda giornata Nazionale del Paesaggio, e Premio Nazionale del Paesaggio: vincitori morali, per noi, I Signori dell'Anello del Garda.