Il programma completo del progetto, che ora ha 6 mesi di tempo per diventare una nuova realtà del panorama collinare veronese.

Un progetto ambizioso nato sul territorio e sostenuto fin dall'inizio da molti estimatori delle nostre bellissime colline.

Verona è una città davvero fortunata. I segni di un passato ricco di storia, di architettura e di arte si intrecciano con un ambiente naturale fra i più ricchi del paesaggio italiano. Le colline moreniche ad ovest raccordano il lago di Garda e il Monte Baldo con la pianura veronese, mentre i Monti Lessini e il Carega degradano dolcemente verso il piano con una complessa rete di dorsali e di vallate piacevolmente ricche di ambienti naturali (habitat) e di biodiversità. E' in questo contesto di fortunato connubio fra natura e paesaggio che è nato il progetto FONDO ALTO BORAGO.

LA STORIA

Dal dopoguerra ai nostri giorni il Veneto ha subito due grandi devastazioni ambientali, che hanno inciso pesantemente sul paesaggio veneto. La prima è stata causata dalla costruzione di decine di migliaia di capannoni industriali distribuiti a mosaico su tutto il territorio regionale. La seconda è il frutto della trasformazione di decine di migliaia di ettari di boschi e praterie in vigneti. Questo secondo intervento ha riguardato e sta riguardando anche alcune aree che dovrebbero godere di un particolare regime di protezione. I SIC (Siti di Importanza Comunitaria), poi trasformati in ZPS o ZSC, sono stati istituiti nel 1992 dall'Unione Europea per creare una rete di aree dedicate alla salvaguardia della biodiversità e alla protezione di habitat e specie a rischio di estinzione. La loro funzione è stata definita con una legislazione europea recepita dai singoli Stati e dalle Regioni.

La Zona Speciale di Conservazione(ZSC)IT3210012 Val Galina e Progno Borago, di quasi 1.000 ettari, negli ultimi 15 anni è stata privata di quasi tutti i "prati aridi" che la caratterizzavano, trasformati un po' alla volta in vigneti nonostante la chiara motivazione per cui questo SIC è stato istituito: "L'ambiente è caratterizzato da una vegetazione di carattere xerofilo (dal greco ξηρός = secco) insediatasi su pascoli abbandonati ed ex coltivi. Interessante è la presenza di molte specie di orchidee e di altre entità rare nella flora della regione". Le tre dorsali del SIC su cui erano presenti discrete estensioni di prati aridi, quella che corrisponde al monte Ongarine, quella che corrisponde alla Cola e Costagrande e quella che corrisponde alla dorsale dei Gaspari, sono state un po' alla volta trasformate in vigneti, quasi sempre distruggendo i muretti a secco preesistenti e spesso importando terreno dalla pianura, dato che lo spessore del terreno sulle dorsali è scarso o nullo.
L'area situata a nord ovest del SIC Borago-Galina, compresa fra le proprietà Masetto Basso, Romitorio, Masetto Alto a ovest, fondo del vajo Borago a est, abitato di Montecchio a nord, è stata fatta oggetto di diversi tentativi di trasformazione in vigneto, tentativi fino ad ora falliti per la decisa opposizione degli abitanti della zona e di alcune associazioni ambientaliste, che sono riuscite più volte a bloccare l'iter di approvazione della richiesta di "trasformazione fondiaria". Attualmente, a causa di problemi legati alla proprietà dei terreni, un'area di oltre 38 ettari è oggetto di Asta Giudiziaria in seguito al pignoramento dei questi terreni intervenuto alla fine del 2014.

DESCRIZIONE DEI TERRENI ALL'ASTA

In Comune di Negrar (VR), località Masetto, piena proprietà di dieci appezzamenti di terreno confinanti tra loro e posti sul confine con il Comune di Verona, per una superficie catastale complessiva Ha 22.32.20. Fg. 39 mapp. 35,36,37,38,39,52,53,59,60,63. Località Masetto 37024 Negrar (VR) In Comune di Verona, piena proprietà di sei appezzamenti di terreno, confinanti tra loro e posti al confine con il Comune di Negrar, per una superficie catastale complessiva di Ha 16.03.31. Fg. 25 Particella 1,2,5,7,35,36.
La superficie complessiva dei 16 appezzamenti è di Ha 38.35.51.


PREZZO D'ASTA

L'asta precedente era fissata in data 04/2/2019 (termine presentazione offerte 03/12/2019) Prezzo: 450.000,00 € - Offerta Minima: 337.000,00 €. Esito: Deserta. L'asta verrà riaperta a settembre/ottobre e a quel punto noi potremo partecipare alla nuova asta con una nostra offerta.
Il prezzo base della nuova asta sarà di 360.000.00 €, offerta minima 270.000,00 €. Per partecipare all'asta sarà necessario depositare subito circa 35.000 euro e il resto dell'offerta entro 120 gg.

IL CARPINO

Il Carpino è una APS (Associazione di Promozione Sociale) fondata a Verona nel 2007, registrata presso l'Agenzia delle Entrate di Verona e presso il Registro Regionale delle APS con la classificazione PS/VR0163. E' una associazione nota a Verona per le sue molteplici iniziative e possiede le caratteristiche necessarie per promuovere la raccolta dei fondi e la partecipazione all'asta. Il Carpino si occupa fin dalla sua fondazione di tutela delle colline con particolare attenzione alle colline che collegano la pianura veronese all'altopiano della Lessinia. Recentemente il Carpino ha portato a compimento l'apertura del Sentiero Girardi, un percorso facile e piacevole che partendo dal borgo di Quinzano permette di raggiungere il Maso di Montecchio per poi ritornare al punto di partenza oppure proseguire verso altre destinazioni.

TENTATIVO DI ACQUISTO E CONSERVAZIONE DELL'AREA

Per iniziativa dell'associazione Il Carpino viene costituito un fondo ad hoc (FONDO ALTO BORAGO) con un conto corrente dedicato presso Banca Etica, nelle mani di un notaio che fungerà da garante. L'avv. Stefano Dindo ha accettato di assisterci legalmente. Chiunque potrà partecipare alla costituzione di questo fondo e potrà versare il proprio contributo, anzi è auspicabile che molti veronesi decidano di dare man forte a questa iniziativa. Il Fondo Alto Borago offrirà le necessarie garanzie sia alle persone che decideranno di versare le loro quote nel conto corrente dedicato e che in caso di fallimento del tentativo di acquisto verranno rimborsate, sia agli Esecutori Civili del Tribunale. La quota minima di partecipazione al Fondo Alto Borago è stata fissata in € 1.000, che potranno essere raggiunti anche con piccole cordate di partecipanti, i quali verseranno la quota minima attraverso un loro rappresentante. Tutte le quote raccolte superiori ai 1.000,00 euro verranno impiegate per l'acquisto e la gestione dell'area sopra descritta, oppure restituite ai donatori nel caso che il tentativo di acquisto dovesse fallire. Sarà anche possibile partecipare a questa iniziativa versando dei contributi inferiori alla quota minima di € 1.000, ma questi contributi verranno utilizzati per coprire le spese di gestione di questa iniziativa e non daranno diritto ad alcun tipo di risarcimento.

COMITATO PROMOTORE DEL FONDO ALTO BORAGO

I soci promotori del Fondo Alto Borago hanno costituito un Comitato Promotore del Fondo, che si occuperà di lanciare l'iniziativa e di promuoverla con ogni mezzo lecito attraverso i media e varie iniziative di informazione. Il Comitato Promotore tenterà di ottenere donazioni o sponsorizzazioni da parte di ditte o società che potrebbero avere dalla partecipazione a questa iniziativa un significativo ritorno in termini di immagine e di pubblicità. Il Fondo Alto Borago potrebbe riscuotere l'interesse anche di qualche banca o fondazione. Il Comitato Promotore con questa iniziativa si propone l'acquisizione dei terreni messi all'asta e la loro successiva gestione secondo i criteri della Direttiva 92/43/CEE Habitat"per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario. Un altro elemento è il riconoscimento dell'importanza di alcuni elementi del paesaggio che svolgono un ruolo di connessione per la flora e la fauna selvatiche (art. 10)".
Nello specifico i 16 appezzamenti all'asta ricadono all'interno dell'area SIC, ora ZSC, IT 3210012 Progno Borago e Vajo Galina. La relazione peritale dell'arch. Paola Toppano descrive i 16 appezzamenti in vendita con diverse classificazioni: bosco ceduo, castagno frutteto, seminativo arboreo, prato, prato arboreo, incolto produttivo, ecc. Nella realtà sono tuttora rinvenibili, oltre ad una maggioranza di aree boscate con predominanza di orno-ostrieto, ma con presenza talvolta diffusa di numerose altre essenze (carpino bianco, faggio, orniello, roverella, tasso, nocciolo, ecc.), tracce evidenti di zone prative in passato dedicate alla semina di cereali e al pascolo e successivamente, dopo l'abbandono delle coltivazioni e del pascolo, evolute in prati aridi, con presenza di alcune specie di orchidee selvatiche fra le quali anche Himantoglossum adriaticum, oltre a Pulsatilla montana e Paeonia officinalis.

COMITATO SCIENTIFICO E COMITATO DI GESTIONE

Per garantire negli anni a venire una corretta gestione di queste aree verrà costituito un Comitato Scientifico composto da esperti di sicura fama e di indiscussa autorevolezza, ai quali verrà affidato il compito di indicare ai volontari dell'associazione gli interventi necessari per una buona conservazione degli habitat e delle specie presenti nell'area. Sarà successivamente costituito anche un Comitato di Gestione, composto da tecnici e volontari, incaricato di attuare le indicazioni del Comitato Scientifico. L'acquisizione di questa area e la successiva gestione secondo le direttive di Natura 2000 e le indicazioni pratiche del Comitato Scientifico potrebbe diventare un interessante dimostrazione di come sia possibile usufruire di un'area protetta a vantaggio di tutta la cittadinanza salvaguardando la ricchezza di ambienti e di specie presenti.
"Natura 2000 è il principale strumento della politica dell'Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica diffusa su tutto il territorio dell'Unione, istituita ai sensi della Direttiva 92/43/CEE "Habitat" per garantire il mantenimento a lungo termine degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari a livello comunitario".
https://www.minambiente.it/pagina/rete-natura-2000
Purtroppo non sempre e non dappertutto gli stati nazionali e le regioni hanno messo in pratica le indicazioni dell'Unione Europea. L'Italia è in forte ritardo nell'applicazione delle direttive europee relative alla Rete Natura 2000 e la Regione Veneto non ha ancora provveduto a completare i Piani Ambientali e i Piani di Gestione dei numerosi ZPS e ZSC presenti nella regione. Il Fondo Alto Borago si propone di porre rimedio anche a questi ingiustificabili ritardi.

CONSERVARE PER VIVERE MEGLIO

Ci saranno boschi incontaminati con peculiarità diversificate dipendenti dall'esposizione solare e dall'inclinazione dei terreni; ci saranno vari percorsi naturalistici aperti a tutti e fra questi il sentiero europeo E5, che attraversa da nord a sud tutta l'area del Fondo Alto Borago; non saranno sicuramente ammesse le moto da trial o da cross; le aree prative verranno gestite con una attenta rotazione del pascolo; sarà anche possibile ricreare un'area seminativa che da decenni è stata abbandonata. La gestione corretta dell'intera area permetterà di incrementare la presenza delle già numerose specie di fiori, arbusti, alberi, uccelli, mammiferi, rettili, insetti, farfalle presenti nei diversi habitat del Fondo Alto Borago. La "proprietà collettiva" di un'area ripropone antiche usanze in vigore nei nostri territori fin dal primo millennio d.C. e poi, forse erroneamente, abbandonate. I pascoli della Lessinia, i prati del Ventrar (Monte Baldo), il Monte Comun, ma anche le dorsali delle colline di Avesa, di Quinzano e dell'est veronese sono stati impiegati per moltissimo tempo collettivamente per "far fieno" e per pascolare prima le greggi e poi le mandrie. Ai nostri giorni le richieste sono cambiate, l'allevamento si è industrializzato e gli animali spesso non toccano il pascolo per tutta la vita. In compenso c'è una esigenza molto diffusa fra la popolazione di ambienti naturali, di movimento all'aria aperta e anche di conoscenza e di studio delle multiformi espressioni della natura.
A queste richieste noi vogliamo dare una risposta concreta e chiediamo una mano a tutti i veronesi affinché questo sogno diventi realtà.

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