Il 2020 è stato un anno decisamente complicato, un anno che ci ha costretto a fare i conti con un aspetto della “NATURA” che nessuno di noi aveva preventivato. Un piccolissimo virus ha messo in ginocchio il genere umano e lo sta tenendo ancora in scacco. Ha colpito più duramente proprio dove noi umani ci sentivamo più forti.
Il Covid-19 ha colpito soprattutto i centri nevralgici della nostra società, in Cina come a New York, a Londra come a Milano. Proprio lì dove siamo più fitti, più forti, più ricchi, più efficienti, più tecnologicamente avanzati, più protetti dal "miglior sistema sanitario del mondo", ma anche più avulsi dal pianeta inteso come ambiente naturale.
Per molti, per quasi tutti, il 2020 è stato un annus horribilis, ma non è stato tutto e solo così. Durante il primo lockdown di primavera ci siamo dedicati allo studio del territorio del Fondo Alto Borago, imparando tutti i sentieri e i passaggi, annotando le particolarità botaniche, faunistiche, forestali, studiando “le carte” di questa porzione del SIC (ora ZSC) Borago-Galina.
A inizio estate abbiamo definito il piano d’azione e costituito il mitico gruppo FAB, cercando e trovando la collaborazione di alcuni valenti professionisti e di molte persone di buona volontà. Durante l’estate, pur con le limitazioni imposte dalla pandemia, abbiamo scatenato una autentica tempesta di eventi, che hanno progressivamente sortito gli effetti desiderati. Intorno al nostro progetto si è raccolta un po’ alla volta l’intera città e anche qualcosa di più.
Tutti conserviamo un vivido ricordo della visita del Ministro dell’ambiente Sergio Costa, che ha impresso una spinta decisiva alla realizzazione del nostro progetto. Ora aspettiamo con pazienza che Banca Intesa doni la proprietà dei terreni del Fondo Alto Borago ai Comuni di Verona e Negrar.
Nel frattempo abbiamo partecipato al bando Habitat di Cariverona con un progetto che se approvato ci permetterà di affrontare con serenità le spese per lo studio e la gestione dell’area in collaborazione con i due Comuni e con le associazioni partner del progetto.
Stiamo anche pensando alla creazione di una fondazione o di un consorzio che riunisca i 3 comuni di Verona, Negrar e Grezzana, Il Carpino e i partner del progetto FAB (Museo di storia Naturale, Università di Verona, CAI, WWF, VR Birdwatching, NaturaSi e Parco Natura Viva) con lo scopo di ottenere dalla Regione Veneto la gestione di tutta la ZSC Progno Borago e Vajo Galina.
Questa pandemia e i frequenti cataclismi naturali degli ultimi anni ci hanno insegnato che se vogliamo sopravvivere come razza umana dobbiamo cambiare il nostro rapporto con la “NATURA”. Lo sfruttamento tout court delle risorse naturali ha ampiamente superato il limite di tolleranza del nostro pianeta.
Se non sapremo invertire velocemente questa tendenza, non ci sarà un futuro per i nostri figli. Il futuro nostro e dei nostri figli dipende da noi, dai nostri comportamenti, più che dagli eventi naturali, che spesso sono la conseguenza ineluttabile del delirio di onnipotenza che ha contagiato la razza umana. L’augurio è che il progetto FAB continui a suscitare l’interesse di un numero sempre maggiore di persone e a indicare una rotta che porti al rispetto, all’amore e alla cura di questo nostro meraviglioso pianeta …. e della Val Borago.
BUON NATALE 2020