Gianfranco Gentile è un artista veronese quasi sconosciuto a Verona, dove si coltiva il riso vialone nano e dove le rane stanno scomparendo.

Nella terra delle risaie, in cui la rana trova il suo habitat naturale, le moderne tecniche di coltura stanno decimando lo sviluppo dei girini.

Ovviamente il problema non riguarda solo la provincia di Verona. Ansa ha pubblicato nel 2015 un allarmante articolo sull’estinzione mondiale di circa 200 specie di rane.

In tutto il mondo le popolazioni di rane e rospi si stanno riducendo a ritmi drammatici. Gli anfibi detengono il triste primato della maggiore velocità d’estinzione tra tutti gli esseri viventi.

Gentile sceglie la rana come simbolo di territorialità della Pianura Padana Veneta, ma anche come proiezione di un problema culturale universale che è causa di un atteggiamento superficiale concentrato sul profitto nel breve periodo, che accantona l’ottica lungimirante di un ritorno anche per il futuro.

I girini, alimentandosi di alghe, tengono puliti i corsi d’acqua. Le rane adulte mangiano grandi quantità di insetti che sono vettori di malattie mortali per l’uomo, quali la malaria. La rana è un eccellente indicatore dell’inquinamento perché la sua pelle è permeabile ed assorbe facilmente le sostanze chimiche nocive.

La loro estinzione è un segnale su cui riflettere seriamente. Le rane poi sono un’importante fonte di alimentazione per diversi predatori: pesci, serpenti, rapaci, ardeidi, ecc. La scomparsa delle rane comprometterebbe l’intero ecosistema.

L’ecologia è il tema principale del lavoro di Gentile, che utilizza il cartone da imballaggio riciclato come materiale di base per il suo lavoro.

"La danza macabra dei girini e delle rane" è andata in scena la scorsa primavera al Palazzo della Ragione di Mantova, ma il lavoro di Gianfranco Gentile continua.

LE RANE NELLE RISAIE VERONESI

Nei fossi e nelle risaie della pianura veronese vive la Rana verde comune (o dei fossi) che passa le giornate termoregolandosi sulle rive dei corsi d’acqua o su appoggi galleggianti e tuffandosi, scomparendo subito alla vista, appena viene disturbata. La sistematica di questo anfibio è abbastanza complessa e gli individui presenti da noi vengono classificati come Pelophylax lessonae e Pelophylax kl. esculentus.
La prima è la rana verde presente in gran parte dell’Europa continentale, mentre P. kl. esculentus (dove kl. sta per klepton) è un ibrido tra la Rana verde minore (P. lessonae) e la Rana verde maggiore (P. ridibunda). Il ciclo annuale comincia verso la fine di marzo e si conclude tra ottobre e novembre ma, nelle risorgive, capita di trovare individui attivi anche nelle giornate invernali più calde. Gli accoppiamenti, con i relativi gracidii, si concentrano tra aprile e giugno. Svernano interrandosi nel fango anche in siti lontani dall’acqua. Le femmine depongono alcune migliaia di uova e le larve che ne escono sono di colore grigiastro, diventano abbastanza grandi e metamorfosano entro l’estate.
Le rane si nutrono di insetti e altri invertebrati che cacciano anche sul terreno. La popolazione di questi animali ha avuto un crollo a partire dall’inizio di questo secolo, corsi d’acqua e risaie di tutta la pianura veronese sono diventati silenziosi nel giro di un paio di anni.
Non si conoscono le cause di questo fenomeno ma probabilmente sono dovute alla concomitanza di inquinamento e malattie. Alcuni danno la colpa alla presenza degli aironi, ma le rane erano sparite anche da zone in cui questi animali non erano ancora arrivati. Negli ultimi due anni si registra una leggera ripresa.
La Rana toro (Lithobates catesbeianus) è una specie originaria del Nord America, che si è acclimatata in alcune aree della Pianura Padana, è difficilmente presente nelle risaie perché le larve hanno un ciclo pluriennale che non si adatta a questi ambienti.
Nella fascia della media pianura veronese è presente, anche se sempre più rara, la Rana di Lataste (Rana latastei), la rana rossa tipica dei boschi planiziali padani.
Gli altri anuri presenti nelle risaie sono:
- Rospo comune (Bufo bufo) in pianura è diventato rarissimo;
- Rospo smeraldino (Bufotes viridis);
- Raganella italiana (Hyla intermedia).

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