Alberi e caratteri delle nostre alture
Carpino nero: ostrya carpinifolia, corteccia separata in scaglie, frutti costituiti da piccoli acheni riuniti in brattee a forma di piccola pignetta; ama i terreni calcarei.Carpino bianco: carpinus betulus, ama i terreni umidi, ha la corteccia liscia e un frutto protetto da acheni triangolari e costolosi in gruppi di otto paia.
Omaggio al carpino
Il carpino viene su lento e stentato e ogni suo centimetro di statura è una faticosa e dolorosa conquista.
E il duro dei duri è il carpino. Solo con lui si costruiva il corpo delle pialle. Come nell'umana società, ci sono discriminazioni anche nei boschi. Esistono infatti nella stessa famiglia carpini bianchi e carpini neri. Mio nonno cercava i neri che sono i più tosti e compatti, ma nel cerchio delle sfide tra duri, c'è sempre qualcuno che lo è un po' di più. Il carpino ama il terreno sassoso dove gli stenti incurvano la vita. Cresce sfruttando quella poca sostanza che la natura gli concede. Si nutre di rari e preziosi cristalli, succhiati dalle radici alla madre terra, che lo rendono, negli anni, di una compattezza marmorea.
Di carattere testardo, cresce storto, ossuto, inquieto e ramingo. Nelle fattezze contorte e nodose vi si legge un dolore antico e impenetrabile. Se capita di vedere un carpino diritto, è bene ricordarsi che si ha di fronte, ironia della natura, un portatore di handicap.
Il carpino assomiglia un po' all'ulivo nelle forme torturate, ma mentre l'ulivo esprime e lascia vedere tribolazioni, il carpino trattiene il dolore nelle intime fibre del suo essere. E' un solitario e ama fissare l'orizzonte. Non chiede nulla e di nulla ha bisogno. Anche quel sentimento chiamato amore rappresenta per lui un problema difficile.
Conosco la storia di quel carpino che invaghitosi di una betulla la sposò. Ma quando lei volle mettere le tendine alle finestre e chiamò i ragni per tesserle lui la abbandonò. Voleva vedere brillare le stelle e camminare la luna e trine e tele glielo avrebbero impedito.
Mauro Corona
Le voci del bosco