Lettera aperta ai giornali veronesi sul traforo.

La sera del 28.04.08 in sala Marani abbiamo assistito alla presentazione del progetto sul traforo delle Torricelle. Il trio Bozza, Corsi, Zanoni hanno tentato di convincere con l' ausilio di immaginifiche rappresentazioni la popolazione convenuta. A parte la claque convocata all'uopo, non hanno convinto nessuno. Molti si sono sentiti offesi e parecchia gente che li ha votati è uscita molto perplessa.

Tutta la presentazione è apparsa molto carente dal punto di vista scientifico, documentale e di analisi. Gli studi sul traffico, più che studi sono apparsi delle dimostrazioni caserecce di una tesi mai messa realmente in discussione. Non si citano mai fonti, esperti, modelli matematici di riferimento.

Da notare che l'ing Zanoni è lo stesso tecnico del Comune che, nella relazione del 2005 sulla viabilità relativa alla lottizzazione del Borgo degli Ulivi ( una lottizzazione di 19.000 mc , circa 60/70 appartamenti con più di 100 posti auto coperti), sosteneva che il traffico a Quinzano "sarebbe rimasto sostanzialmente invariato".

Ma, soprattutto, si danno per scontati degli assunti tutti da dimostrare: che la crescita economica sarà quella degli anni novanta, che il prezzo del petrolio non inciderà sull' uso delle macchine, che il numero delle auto crescerà con le percentuali degli anni passati (tutte le imprese che costruiscono auto, FIAT in testa, dichiarano di essere in "profonda crisi").

Affermare che l'aumento della velocità diminuisce l'inquinamento contraddice tutte le ricerche, e sostenere che esistono sistemi per catturare le particelle e i gas di scarico delle macchine senza dire quali sono, chi li ha inventati e dove li ha sperimentati, è come dire che su marte si possono coltivare le fragole.

Naturalmente si sorvola sul fatto enorme che ci ritroveremo con 4 passanti autostradali a ridosso della città: l' autostrada del Brennero, la Serenissima, la Circonvallazione sud, che diventerà a tutti gli effetti un passante autostradale, e Il Passante nord che sarà a tutti gli effetti una autostrada a pagamento, con passaggio di mezzi pesanti.

Il tutto per una città di 270.000 abitanti, con gravi problemi di traffico fra i quartieri, con gravissimi problemi di inquinamento, con delle strade ridotte a brandelli. Neanche un cenno sugli effetti che questa nuova infrastruttura avrà sul traffico cittadino.

Perché , se è vero che in certi punti farà diminuire il traffico, è altrettanto vero che in altri punti convoglierà consistenti flussi di traffico, che andranno ad intasare ulteriormente le strade cittadine.

Ma l' aspetto più interessante e più carente della relazione è parso il piano economico.  Quello che il Sindaco Tosi e l' Assessore Corsi tentano di nascondere è che i soldi per fare il traforo non ci sono, che nessun governo finanzierà mai un tale progetto, che la Regione prevede una spesa globale per la provincia di Verona di 45 milioni di euro in tre anni per fare strade.

Non dicono chiaramente che il project finacing non è altro che un modo di scaricare sulle tasche dei cittadini l' importo globale della spesa ed esattamente, se il costo sarà di 290 milioni di euro, visto che la popolazione di Verona è di circa 270.000 abitanti, 1074 euro a testa (iva esclusa), compresi vecchi, bambini, ed extracomunitari residenti a Verona. La cifra potrà diminuire se il governo scoverà dei finanziamenti, ma aumenterà di sicuro per spese non previste.

Quando mai si è visto che un costo preventivato non sia poi lievitato per una miriade di motivi. Qualcuno si è preso la briga di leggere gli studi sulla morfologia delle Torricelle, sulla conformazione delle falde? Quante sorprese avremo? Il project financing prevede che un pool di investitori anticipi dei soldi che poi gli utenti dovranno restituire con gli interessi. Perchè qualcuno dovrebbe investire, se non ci guadagna nulla?

1074 euro a testa, detto fra noi, fanno una bella cifra e il fatto di pagarla dilazionata non vorrà dire pagare di meno, anzi di più, per via degli interessi. Sembra di assistere alla carica dei tori, a testa bassa, senza guardare in faccia niente e nessuno, tanto meno la lama che li sta per infilare.

Preghiamo S. Rocco perché protegga sè stesso e noi dalla peste di questa pazzia!

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