Dal 5 all'8 giugno, mostra e performance di MamaDanzaTeatro: la scuola elementare di Negrar vive l'evento Nuova scuola, che si propone di percuotere l'edificio tramite l'arte prima della sua demolizione.
Questo giugno la scuola diventa una nuova scuola, il compimento di un percorso che cadrà insieme ai muri da cui trae luce. Gli interventi all'interno e sulla facciata della scuola saranno a cura di diversi artisti, veronesi e non, oltre che dagli ultimi bambini che hanno vissuto l'edificio.Il gruppo Tbz organizza dal 5 all'8 giugno l'evento Nuova scuola, patrocinato dal Comune di Negrar che parteciperà con il coinvolgimento di diversi animatori impegnati nei laboratori con i bambini assieme ad alcuni artisti. L'iniziativa si avvale anche del patrocinio dell'UNICEF, impegnato in un laboratorio con i bambini giovedì 5 giugno sull'idea di scuola e in particolare sull'articolo 12 della Carta dell'Onu sui diritti dell'infanzia (che prevede il coinvolgimento dei bambini nella progettazione della scuola), e della collaborazione dell'Associazione Kreattiva e del Colorificio Dolci, che fornisce i colori agli artisti, che lavoreranno sia con i bimbi che sugli ambienti della scuola, e per i laboratori, soprattutto terre provenienti dalla Valpolicella.
La scuola è l'edificio propulsivo della vita di una Comunità, la base che produce i movimenti generazionali e dà la prima forza agli slanci dell'individuo.Ha una storia collettiva e una storia individuale: quella di Negrar sta per essere abbattuta per lasciare spazio a una nuova scuola elementare, conforme alle necessità dell'oggi.
La scuola elementare di Negrar ha almeno cinquant'anni di storia e di storie, sotto l'intonaco dei suoi muri sono nascosti pensieri, immagini, l'intonaco stesso è carta fotosensibile, accoglie sguardi, parole. Se i muri non parlano, è vero che portano con sé i segni dei passaggi che hanno accolto.
È altrettanto vero che vibrano se percossi. Un gruppo di artisti ha deciso allora di intervenire sull'interno e sull'esterno dell'edificio e di far vivere alla scuola un ultimo sussulto prima della sua cancellazione definitiva. L'arte trae forza da un'energia spontanea che non sempre si sprigiona quando si ha a che fare con il mercato. L'arte è uno strumento di comunicazione concreta che vale soprattutto nella sua immediatezza comunicativa, dunque mediata il meno possibile. Gli artisti coinvolti sono, in ordine alfabetico: Barbarossa, Brentegani, Butturini, Castellani, Cavaioni, Cristini, Danzi, Montrucoli, Mancino, Olivieri, Tagetto, Tarasco, Tinto, Totola, Zampini.
Le attuali classi saranno le ultime ad aver vissuto un edificio che per cinquant'anni ha ospitato migliaia di bambini: gran parte della popolazione di Negrar. Questo comporta una grossa responsabilità storica e sociale che può essere espressa tramite l'intervento artistico dei bambini stessi, intervento orientato verso una ricerca storica e introspettiva. Allo stesso tempo un gruppo di artisti della Valpolicella, di Verona e non solo si propone di percuotere l'edificio, di dare spazio ai residui di una poetica novecentesca non ancora compiuta: prima di essere abbattuta la scuola diventa una nuova scuola, il compimento di un percorso, che cadrà insieme ai muri da cui trae luce.
Le opere degli artisti vengono immaginate, progettate, realizzate all'interno dell'edificio stesso, alcuni spazi saranno dedicati ai singoli artisti, altri collettivi; i muri, le colonne, i soffitti, i pavimenti verranno svuotati (sbocciati) e quello che è fermo vibrerà.
Giovedì 5 giugno i bambini lavorano sull'idea di scuola. Tramite l'Unicef ci sarà un laboratorio sull'articolo 12 della Carta dell'Onu sui diritti dell'infanzia (che prevede il coinvolgimento dei bambini nella progettazione della scuola), mentre gli altri due laboratori saranno tenuti dagli artisti stessi e dai collaboratori.
Un laboratorio prevede che i bambini disegnino sotto i banchi la scuola che vorrebbero per il futuro. I banchi sono tra i pochi oggetti della scuola che verranno salvati dalla distruzione. Allo stesso tempo i bambini lavoreranno sulle fotocopie delle fotografie del passato, vecchie fotografie sulla scuola o comunque scattate durante il periodo scolastico (gite, foto di gruppo, foto di singoli...) e sui disegni fatti dai bambini che sono stati nella loro scuola prima di loro. Venerdì 6 i bambini lavoreranno direttamente sui muri, soprattutto sull'esterno della scuola, dove saranno attaccate le fotocopie delle fotografie.
Venerdì 6 giugno alle 12:30, al suono della campanella, i presenti (bambini, genitori, insegnanti e tutti coloro che vorranno intervenire...) lanceranno centinaia di palloncini riempiti di colori sulla facciata della scuola, dando luogo a una stratificazione simbolica di quanto l'edificio ha vissuto e fatto vivere nel corso della sua intensa storia.
A partire da giovedì 5 e fino a domenica 8 giugno alle 20:00 (inaugurazione della mostra e performance della compagnia mama danza teatro di Roberto Totola.) gli artisti lavoreranno su tutti gli spazi della scuola: aule, atrio, colonne, bagni, vetri eccetera...
Da lunedì 9 fino alla demolizione, di cui non si sa ancora il momento d'inizio, ci saranno altri interventi e la scuola sarà aperta ai visitatori.
Per ulteriori informazioni: Stefano Zampini. 3334995300