Gli Amici della Bicicletta contestano le scelte su via Todeschini e l'esclusione dalla consulta della mobilità.
"Questa giunta non accetta forme di confronto con noi, negando a un'associazione come la nostra di rappresentare il punto di vista dei ciclisti". Questo il commento di Paolo Fabbri, presidente degli Amici della bicicletta, alla delibera di giunta che dà il via ai lavori al rifacimento della ciclabile di via Todeschini.Secondo gli Adb l'intervento viene motivato con l'intento di mettere in sicurezza i ciclisti, ma in realtà esporrà a maggiore pericolo le due ruote su tutte le intersezioni: "Gli automobilisti che svolteranno a sinistra dovranno prevedere ciclisti che provengono da due direzioni diverse e in una parte della strada dove normalmente i ciclisti non ci sono", spiega Fabbri.
"Le monodirezionali cancellate, larghe oltre un metro e cinquanta, davano invece la possibilità di scartare lo sportello in apertura e avrebbero comunque dovuto essere adeguatamente protette, come accade a Padova, da semplici paletti.
Inoltre la pista centrale, per essere raggiunta, deve prevedere degli attraversamenti ciclopedonali: quindi, rispetto alla situazione attuale, inevitabilmente aumenta il numero di attraversamenti che il ciclista dovrà fare".
I centomila euro del progetto avrebbero potuto essere spesi meglio, aggiunge Fabbri, collegando tra loro i tratti di piste esistenti e completando i tratti mancanti di quelle che si stanno cancellando.
"Queste cose potremmo dirle se fossimo chiamati a far parte della consulta sulla mobilità, dalla quale l'assessore Enrico Corsi ci ha tagliato fuori includendo solo i rappresentanti di taxista e autonoleggiatori. Un comportamento ben diverso da quello attuato dalla giunta di centrodestra di Milano, che nei giorni scorsi ha istituito un Tavolo sulla sicurezza stradale al quale partecipano rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni dei cittadini, degli utenti della strada, delle famiglie e anche gli Amici della bicicletta. Una sede permanente di confronto e discussione che affronta in un'ottica partecipata la promozione di una cultura della sicurezza stradale, con monitoraggio sugli interventi, dati sull'incidentalità, campagne educative mirate e una particolare attenzione per gli utenti più esposti nel traffico, cioè pedoni e ciclisti".