La domanda è molto semplice: costruiamo le strade per gli uomini o per le macchine?
Corso Milano:
Nel 2008 Corso Milano è risultata essere la strada di Verona più a rischio con 69 incidenti, mentre nel 2009 sono stati 60, mantenendo il primato.
Tra il 2000 e il 2009 sono stati travolti nella nostra città 1467 pedoni! Nel 2009 i pedoni travolti sono stati 179.
"Siamo alle solite, stasera (18 dicembre 2010) verso le 19.30, una mamma con il suo bimbo in braccio sono stati investiti di fronte alla Farmacia Borgo Milano".
Questo è l'ultimo di una lunga serie di incidenti: Tutti ricordiamo il grave incidente sulle strisce del 1 ottobre 2010, il 26 maggio 2010 una signora è stata investita sulle strisce pedonali di fronte alla Farmacia Borgo Milano. La dinamica sempre la stessa...un'auto si è fermata (quella sulla corsia più vicina al lato strada), l'altra, nella corsia di sorpasso, no! Mamma con figlia travolta sulle strisce davanti a Esselunga, anziano signore travolto sulle strisce davanti alla Casa del Barbecue, ecc
Elena Giacomin, del Comitato Viviamo Corso Milano, sbotta furiosa:
"NON E' CAMBIATO NULLA! La messa in sicurezza è una presa in giro, i lavori proseguono ma si stanno traducendo in una "mera riasfaltatura e rifacimento marciapiedi". Cosa c'entra questo con il garantire la tutela delle categorie deboli della strada? Quali accorgimenti sono stati adottati per migliorare la situazione e fare in modo che non accadano più episodi come questo? La vernice rossa non basta è solo una delle tante cose da fare, tanto più che si sono mantenute le 4 corsie e il pericolo sta proprio in questo.
Davvero non è possibile fare una pavimentazione rialzata in prossimità delle strisce pedonali?
Davvero non si possono fare le bande sonore per attirare l'attenzione dell'automobilista in prossimità delle strisce?
Davvero non si possono mettere i dispositivi a chiamata?"
Forse si impone una riflessione.
Le strade sono fatte per far viaggiare il più velocemente possibile le macchine, come spesso dichiara l'assessore Corsi, oppure sono uno strumento di collegamento che deve tener conto del contesto urbano attraversato e delle esigenze complessive dei cittadini che le utilizzano?
Come dire che ci vorrebbe un piano generale che tenga conto della salubrità dell'aria, dell'impiego dei mezzi pubblici, delle piste ciclabili, delle esigenze dei pedoni, oltre che della necessità di far circolare le macchine.
Chissà che il nuovo anno ci porti una prospettiva meno autocentrica e più attenta alle esigenze delle donne, degli uomini e dei bambini che vivono in città.