Il Comune di Verona ha nuovamente impedito l'affissione di manifesti contro la caccia, nonostante le immagini che loro avevano definito cruente, siano state coperte. E' questa la terza volta che ci vediamo negato il diritto di esprimere la nostra contrarietà alla caccia e di diffondere la verità di questa barbara pratica.
La lettera con cui ci viene comunicato tale divieto non porta alcuna valida motivazione, ma viene semplicemente ripetuto in forma scritta ciò che ci era stato detto verbalmente alcuni mesi fa e cioè che alla nostra Associazione è permesso affiggere manifesti con solo messaggi scritti e privi di immagini .
Riteniamo che questa censura sia una forma di discriminazione intollerabile in una società democratica. Il sindaco Tosi, guarda caso presidente di Federcaccia Veneto, con la sua amministrazione comunale ha negato ai propri cittadini la libera circolazione delle idee. E' evidente che in questo caso è stato leso il diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero garantito dalla Costituzione italiana e per questo motivo procederemo per vie legali affinché i politici cacciatori non possano reprimere la democrazia.
Vogliamo ricordare che nel referendum del 1990 il 90% dei votanti chiese l'abolizione della caccia e che nel 1997 l'80% dei votanti chiese che fosse vietato l'accesso dei cacciatori ai fondi privati.
Tutti i sondaggi effettuati fino ad oggi ci dicono che la stragrande maggioranza degli italiani è contraria alla caccia e in particolar modo alla caccia degli uccelli migratori e da canto. Ma a Verona non si può parlare di queste cose.
Movimento Vegetariano No alla Caccia