L'entusiasmo, con cui i sindaci del PD (da Zanonato a Renzi) magnificano l'operato di Tosi come ammistratore, la dice lunga sulla loro capacità di costruire una alternativa al leghismo e al berlusconismo.
I fatti sono questi:
TRAFORO: dopo 5 anni di progetti avanzatissimi, a qualche giorno dalla firma del contratto, si scopre che non c'è un piano finanziario, o, in parole più semplici, che gli investitori (banche e imprese) non sono affatto convinti che valga la pena di investire 800 milioni di euro più iva in quest'opera.
FILOBUS ancora fermo al capolinea. L'assessore alla mobilità Enrico Corsi l'altro giorno a Roma ha partecipato a una riunione tecnica "in vista", dice, "della chiusura definitiva dell'atto procedimentale". In realtà se gli esperti diranno che il filobus è una variante al vecchio progetto di tramvia non ci sarà bisogno di rifare la Via, se invece sarà giudicato un progetto nuovo si dovrà ripartire e allora i tempi si faranno sensibilmente più lunghi.
EX GASOMETRO. A sentire Corsi è già fatto: "I lavori dovranno essere terminati entro giugno 2013". In realtà non esiste ancora un progetto definitivo.
PIAZZA CORRUBIO. Tutto fermo per il fallimento di una delle imprese che compongono l'Associazione Temporanea di Imprese che ha vinto l'appalto.
APTV, AMT, ATV. La passata amministrazione Zanotto aveva avviato un processo di riunificazione delle tre aziende e di riorganizzazione del servizio pubblico di trasporti. La prima amministrazione Tosi ha mantenuto intatte le tre società aumentando i compensi ai componenti dei tre consigli di amministrazione e si è concentrata sulla riduzione del servizio (chilometri di percorrenza, mezzi, autisti).
AEROPORTO. 26,6 milioni di debito e una grandissima confusione sulle strategie da adottare.
FIERA E ZAI. Il POLO FINANZIARIO, progettato da Zanotto, è stato spedito a Milano, che ben volentieri lo ha accolto. In cambio è stata realizzato un comodo parcheggio a beneficio della FIERA, che intanto sta perdendo uno ad uno i suoi pezzi migliori.
MOSTRE. E qui siamo all'emblema della Verona leghista: la gamma dei risultati va dal fallimento al flop. Verona, che veniva da una dignitosa tradizione di mostre a Palazzo Forti, è semplicemente sparita dal circuito delle mostre italiane ed europee.
ARSENALE. In altissimo mare.
Si potrebbe proseguire con la Fondazione Arena, la gestione del traffico, l'inquinamento dell'aria, le piste ciclabili, i parchi , ecc, ma basta e avanza.
Ora, che Bolis e i vari pennivendoli nostrani e nazionali passino sopra a queste quisquiglie ed insistano a dipingere Tosi come un ottimo amministratore, non ci meraviglia più di tanto. In fondo per questo sono pagati!
Ma che Renzi o Zanonato, si accodino a questo coro di Prefiche un po' ci meraviglia, sia perché dimostrano di essere pochissimo informati sui fatti e sia perché in questa maniera difficilmente potranno costruire una alternativa credibile.