Vediamo come la Regione Veneto e la Regione Trentino Alto Adige stanno affrontando i problemi legati alla presenza dei grandi carnivori nei rispettivi territori.

Trentino: l'Adige.it

Orsi, danni ai frutteti

Tre assalti del lupo

Mer, 07/10/2015 - 08:08

Dopo gli orsi, anche i lupi iniziano a preoccupare gli allevatori trentini. Solo nella zona di Ala, tra fine giugno e metà agosto, sono stati tre gli attacchi al bestiame da parte del lupo, mentre continuano senza sosta le scorribande dei plantigradi segnalati da apicoltori e frutticoltori. Che corrono ai ripari e, sostenuti dalla Provincia, si avviano con sempre maggior frequenza sulla strada della prevenzione. Il servizio agricoltura, nell'ultima settimana, infatti, ha dato il via libera a contributi per circa 50.000 euro a sostegno di investimenti di una decina di agricoltori per oltre 105.000 euro in totale.

Lupi all'attacco tre volte.

Oltre agli orsi, inizia a preoccupare gli allevatori trentini anche il lupo. Nel giro di pochi giorni, infatti, nella zona di Ala, sono stati riconosciuti come attacchi di un lupo quelli ai danni di un cavallo e due vitelle di 11 e 12 mesi. Il primo caso si è verificato a fine giugno con l'assalto a un cavallo, risarcito poi dalla Provincia con 1.560 euro. Due altri episodi, distanti dieci giorni l'uno dall'altro, si sono verificati il 4 e il 14 agosto: il primo con l'assalto a una mucca, per la quale l'allevatore è stato risarcito con 1.078 euro. Il secondo, alla vigilia di Ferragosto, ha riguardato sempre l'attacco a una vitella, per i danni alla quale all'allevatore è andato un risarcimento di 847 euro.

L'orso preferisce la frutta.

Nel frattempo nel corso dell'estate l'orso bruno sembra essersi dedicato, oltre che a predare ovini e api come spesso gli è capitato di fare, anche a cibarsi di frutta. Nella zona di Vezzano, una di quelle maggiormente prese di mira dagli esemplari di orso bruno, sono stati segnalati tra giugno e settembre una serie di incursioni nelle vigne di tre contadini che hanno ottenuto un risarcimento di alcune centinaia di euro per l'uva mangiata dall'animale. E, sempre nella zona della valle dei laghi, è stata verificata la predilezione dell'orso anche per alberi di prugne. Pure in questo caso, l'agricoltore ha ricevuto un risarcimento per il danno subito.

Agricoltori, via alle recinzioni.

La situazione di pericolo di danneggiamenti per le produzioni agricole sta spingendo i coltivatori a cercare di prevenire possibili problemi attraverso recinzioni che tengano distanti gli orsi in particolare, che oltre che attaccare le arnie, si spingono a mangiare anche altri tipi di cibo, dalle mele alle ciliegie, dall'uva alle prugne. Ecco che nel mese di settembre sono arrivate e sono state accettate dal Servizio agricoltura otto progetti di difesa dei propri campi di frutta. Si tratta di investimenti che complessivamente toccano quota 106.000 euro e che vanno da 41.000 euro ad Avio, a 24.400 euro di investimento a Brez, fino a impegni anti-predatori nei Comuni della Predaia, Livo, Malosco, Romeno e Rovereto. Dalla Provincia l'ok e un contributo pari al 50% della spesa ammessa, per un aiuto pari a 53.000 euro circa.

Angelo Conte

VENETO: L'Arena.it

Lupi, perchè Venezia non spende?

La presenza dei lupi in Lessinia è accertata ormai da quattro anni ma al di là delle chiacchiere, dei programmi e delle proteste, nessuno ha fatto la cosa che sarebbe stata più giusta: spendere i 98mila euro destinati dai finanziamenti europei alla prevenzione dei danni. Sul banco degli imputati la colpevole principale è la Regione Veneto, che ha aderito al progetto Life WolfAlps ma avrebbe sprecato un'occasione. Si chiede il consigliere regionale del Partito democratico Andrea Zanoni: "In Lessinia la colonizzazione del lupo sta creando conflitti e destando allarme tra gli allevatori e la comunità locale a causa delle continue predazioni sugli animali domestici. Eppure due anni fa la Regione ha aderito al progetto, cofinanziato dall'Europa; malgrado ciò non sarebbero stati spesi i 98 mila euro destinati alla realizzazione del programma. Perché?". L'interrogazione è sottoscritta anche dai consiglieri Orietta Salemi, Francesca Zottis, Cristina Guarda, Alessandra Moretti, Franco Ferrari, Pietro Dalla Libera e Piero Ruzzante. "Mi chiedo inoltre per quale motivo questo progetto sia stato affidato alla Sezione Caccia e Pesca della Regione e non alla Sezione Parchi", è il successivo interrogativo di Zanoni, "perché la gestione della presenza del lupo in Lessinia si è di fatto tradotta in un'assenza delle istituzioni competenti (Comuni, Provincia e Regione) e in conflitti tra allevatori e ambientalisti, con l'aggravante dell'incapacità di intervento da parte del Parco regionale della Lessinia, a quanto pare escluso dalla gestione del progetto".I firmatari sottolineano: "La tutela dell'attività di allevamento è fondamentale per l'economia della Lessinia, che rappresenta un habitat unico, con quasi settemila capi di bestiame presenti nel periodo estivo, ed è necessario perseguire al più presto l'obiettivo di una convivenza possibile con il lupo che può fondarsi solo su conoscenze scientifiche accreditate e su informazioni trasparenti e condivise. Senza dimenticare", concludono i consiglieri che hanno sottoscritto l'interrogazione, "che la gestione oculata della situazione può rappresentare un'occasione di investimento perché rafforzerebbe il turismo ambientale. Così com è accaduto in Cansiglio con l'incremento dei visitatori attratti dalla presenza dei cervi". Ricordiamo che il progetto Life WolfAlps, finanziato dall'Unione Europea per 6,1 milioni di euro, è stato sottoscritto con voti unanimi dalla Regione con la delibera di giunta 2298 del 10 dicembre 2013, della quale si erano fatti relatori gli assessori Daniele Stival (Caccia e Pesca) e Franco Manzato (Agricoltura e Parchi) e che la Regione si impegnava per 560mila euro a fronte di un cofinanziamento europeo di 430mila, pari al 76,8 per cento della spesa. I 98 mila euro a cui fa cenno il consigliere Zanoni sono in realtà solo la voce che interessa gli interventi preventivi: cioè l'acquisto di materiale per misure di prevenzione (recinzioni elettrificate, pannelli solari, 10 cani da guardia, partecipazione degli allevatori a un corso di formazione e la stampa di pannelli informativi). Le azioni di progetto previste erano preparatorie all'elaborazione di piani di gestione; conservazione; monitoraggio dell'impatto delle azioni di progetto; comunicazione al pubblico e diffusione dei risultati. Nella convenzione stipulata dalla Regione con il beneficiario coordinatore del progetto (il Parco delle Alpi Marittime), è indicato che la Regione Veneto si impegna a rimborsare gli importi versati in eccedenza rispetto ai reali costi, nonché i costi per le attività che non siano state svolte.

Vittorio Zambaldo

 

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