Greenpeace pubblica 2 rapporti sulle analisi delle acque nei meleti e sulle tracce di pesticidi nelle mele. I risultati sono decisamente preoccupanti per tutti, ma non per L'Arena, che nel suo articolo stravolge il senso dei report di Greenpeace.
GREENPEACE
IL 16 giugno 2015 Greenpeace pubblica i risultati delle analisi di 85 campioni di acqua e suolo prelevati in dodici Paesi europei. Nel rapporto vengono presentati 36 campioni di acqua e 49 di suolo, raccolti durante i mesi di marzo e aprile 2015 in meleti a gestione convenzionale e analizzati per verificare la presenza di residui di pesticidi. I campioni rappresentano una "fotografia" della situazione all'inizio del periodo della fioritura. Su 85 campioni, sono stati rilevati 53 pesticidi differenti. Il 78 per cento dei campioni di suolo e il 72 per cento dei campioni di acqua contenevano residui di almeno un pesticida.
Due terzi dei campioni di suolo e acqua prelevati nei meleti europei contengono residui di pesticidi e il settanta per cento dei pesticidi identificati hanno livelli di tossicità molto elevati per gli esseri umani e per l'ambiente. In un singolo campione di suolo raccolto in Italia sono state rilevate fino a tredici sostanze chimiche diverse, e dieci in un campione di acqua, un vero e proprio cocktail di pesticidi.
http://www.greenpeace.org/italy/it/ufficiostampa/rapporti/Il-gusto-amaro-della-produzione-intensiva-di-mele
Il 21 ottobre 2015 Greenpeace pubblica i risultati di un'analisi sulle mele acquistate nei supermercati di 11 Paesi europei, Italia compresa, in 23 catene di supermercati: "Abbiamo preso 126 campioni di mele, 109 prodotte convenzionalmente, le rimanenti biologiche, e le abbiamo analizzate in un laboratorio indipendente per verificare la presenza di pesticidi".
La notizia cattiva è che oltre all'alto tasso di contaminazione, l'83% dei campioni contenevano almeno un residuo, nel 60% di questi campioni sono state trovate due o più sostanze chimiche. Quella buona è che i test sulle mele biologiche non hanno evidenziato tracce di pesticidi.
In Italia le mele finite al microscopio sono state acquistate presso le catene Auchan, Carrefour, Lidl e un campione di mele biologiche presso Naturasì. Nella maggior parte dei campioni era presente almeno il residuo di un pesticida: in un campione acquistato presso Lidl sono stati trovati residui di tre pesticidi. La sostanza trovata più frequentemente è il THPI, un metabolita del fungicida captano.
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Dei 109 campioni di mele prodotte con metodo convenzionale, 91 (pari all'83%) contenevano uno o più residui, con il massimo di 8 residui rilevati in un campione proveniente dalla Bulgaria. Le medie più alte di residui per campione sono state trovate in prodotti provenienti da Spagna (4,3), Bulgaria (4,0) e Olanda (3,4).
I pesticidi trovati più frequentemente sono fungicidi (20 tipi diversi) e insetticidi (16), seguiti da acaricidi (2) e dal THPI, un metabolita del captano. THPI è la sostanza più frequentemente rilevata (76), seguita da captano (20), boscalid (19), pirimicarb (18) e clorpirifos-etile (15).
Sono stati trovati due pesticidi non autorizzati per l'uso nell'Unione europea: difenilammina in un campione spagnolo e ethirimol in un campione polacco.
Analizzando i risultati mediante un indice di tossicità (German Toxic Load Indicator) è emerso che 14 dei pesticidi rilevati hanno l'indice massimo (10) di tossicità sugli organismi acquatici, 15 residui hanno lo stesso indice per la tossicità sugli insetti benefici, e altre otto sostanze sono state classificate al livello 10 a causa della loro tossicità specifica per le api. Altri 13 tra i pesticidi rilevati hanno il punteggio massimo a causa dell'elevata persistenza nell'ambiente, mentre 7 in relazione al loro potenziale di bioaccumulo.
È bene infine precisare che nessuno dei residui presenti nei campioni esaminati ha superato i livelli massimi di residuo (LMR) ammessi nelle mele dalle normative. Tuttavia, questo rapporto dimostra che le mele che troviamo in commercio ricevono applicazioni di una grande varietà di pesticidi, sia in fase di pre-raccolta che di post-raccolta. Sembra che questa pratica sia diventata la norma nella coltivazione convenzionale di mele nell'Ue e, insieme con le molte lacune conoscitive sugli impatti di questi pesticidi, singolarmente o in miscela, ciò è motivo di forte preoccupazione.
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L'ARENA
produzione di mele supera gli esami di Greenpeace 2015110202099600114
www.larena.it ...
Vedi anche:
www.dionidream.com ...
www.ladige.it ...
/it/notizie/2010-pesticidi-val-non.html