Dal 7 al 18 novembre si riunirà a Marrakech la conferenza COP22 sui cambiamenti climatici, che dovrà discutere l'attuazione degli accordi di Parigi. Cosa è stato deciso nel vertice di Parigi e quali novità potranno venire da Marrakesc.
A Marrakesh i delegati dovranno fare i conti con le indecisioni o meglio con le dilazioni di Parigi. Esse, infatti, non consentiranno neppure di avvicinarsi all'obiettivo dichiarato di limitare la crescita della temperatura media globale ad un massimo di 2 gradi centigradi entro la fine del secolo ("cercando di fare il possibile per avvicinarsi agli 1,5 gradi", recita l'accordo redatto nella capitale francese). Per ora, tuttavia, la prima data indicata per un aggiornamento degli Indc è il 2025: troppo tardi, secondo gli esperti, ed è proprio su questo punto che si giocherà buona parte della "partita" di Marrakech.Gli esperti e la stessa Comunità Europea hanno più volte dichiarato che la riduzione delle emissioni climalteranti saranno possibili esclusivamente se tutti – governi, amministratori ad ogni livello e cittadini - si attiveranno per svolgere i propri compiti. Questo vuol dire che ogni scelta va pianificata valutando la possibilità di intervenire sulle cause che determinano i cambiamenti climatici (azioni di mitigazione) unitamente alla necessità di adeguare le politiche per contrastare tali cambiamenti (azioni di adattamento).
Le amministristrazioni locali svolgono un ruolo importantissimo in questa direzione e con le loro scelte possono influire in maniera determinante nella mitigazione degli effetti dannosi e spesso distruttivi provocati dai cambiamenti climatici.
Certamente Verona non si è distinta nelle pratiche di mitigazione e tantomeno in quelle di adattamento. Crescita edilizia costante, migliaia di case e capannoni inutilizzati, nuovi mastodontici centri commerciali, mobilità perennemente congestionata, trasporto pubblico al palo, verde urbano fermo da decenni, qualità dell'aria pessima, dispersione idrica in aumento, uso di pesticidi da primato ed ora nuovi cantieri anche sulle colline e nei SIC.
3 urgenze ambientali a Verona
VENERDì ore 12.30 ai piedi della scalinata di Palazzo Barbieri le associazioni ambientaliste consegneranno al Sindaco e agli assessori del Comune di Verona un riconoscimento per la peggior performance in campo ambientale.
Motivazione: non aver espresso alcuna politica locale di mitigazione e/o di adattamento per contrastare i cambiamenti climatici richiamati dal protocollo di Parigi e sottoscritti dal governo Italiano e che, si spera, trovino attuazion a Marrakech.
SABATO ore 15,00 in piazza dei Signori presidio sit-in con interventi, azioni creative, musiche e danze per proclamare Verona città non rispettosa dell'ambiente, della salute, della biodiversità, del clima in occasione della mobilitazione mondiale per COP 22 sui Cambiamenti Climatici.
CoalizioneClimaVerona:
Legambiente Verona, WWF Verona, Italia Nostra Verona, Verona Polis, ARI coordinamento Via Campesina, Gli Specialisti del Biologico, Green Peace Verona, Associazione Veneta Produttori Biologici, PAN Italia, Il Carpino, Comitato Verona Sud, Movimento Decrescita Felice, Circolo Ambientalista Alexander Langer, Verona Green, Antico Molino Rosso, Comitato Beni Comuni, Antica Terra Gentile, Terra viva, Isde Verona, InterGAS, SommaGAS, Le Matonele, ...
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Che cos'è l'Accordo di Parigi?
L'Accordo di Parigi è il patto mondiale di lotta al riscaldamento globale firmato il 12 dicembre nel vertice sul Clima svoltosi nella capitale francese. Lo hanno firmato 195 paesi, in pratica la totalità dei governi del mondo e lo scopo dichiarato è il contenimento dell'aumento della temperatura fra 2° e 1,5° rispetto ai livelli preindustriali.
Quando entra in vigore l'Accordo di Parigi?
Entra in vigore il 4 novembre 2016.
Quali paesi devono ridurre le loro emissioni?
A differenza del Protocollo di Kioto, dove solo i paesi sviluppati erano obbligati ad applicare le riduzioni di gas ad effetto serra, questa volta tutti i paesi che hanno firmato l'Accordo di Parigi devono presentare dei piani di mitigazione. Però questi piani sono volontari, non c'è nessuna imposizione esterna. Ogni paese stabilisce la quota di riduzione che considera opportuna.
Quando si inizia a tagliare le emissioni?
I tagli volontari delle emissioni previsti dall'Accordo di Parigi si applicano a partire dal 2020 e puntano a raggiungere qualche risultato per il 2025. Ogni 5 anni si devono presentare dei nuovi piani.
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