Lo scandalo dei preti pedofili, coperto per anni dal vescovo Zenti, è riesploso in Argentina con gli stessi protagonisti di Verona.
Lo strano connubio tra una parte di chiesa poco credibile e una parte politica del tutto inaffidabile.
Paolo Biondani e Andrea Tornago hanno pubblicato su L'Espresso del 9 giugno scorso un articolo-inchiesta dal titolo SACERDOTI RICERCATI. L'articolo racconta l'inchiesta argentina sui preti pedofili accusati di abusi su minori nelle due sedi dell'istituto Provolo di La Plata e Mendoza. Alcuni degli imputati nel processo argentino erano stati accusati anche dagli ex-allievi dell'istituto Provolo di Verona. Il vescovo Zenti non ne esce benissimo. I due giornalisti ricordano che Zenti nel 2009 aveva reagito con minacce e querele alla pubblicazione di un articolo di Paolo Tessandri su L'Espresso e alla lettera delle 83 vittime di abusi subiti all'interno dell'Istituto Antonio Provolo.https://www.ildialogo.org/pretipedofili/Notizie_1233667882.htm
Per capire bene cosa è successo prima a Verona e poi in Argentina conviene leggere l'articolo pubblicato su L'Espresso. Ne parla anche L'Arena di oggi, 14 giugno. Naturalmente L'Arena non fa alcun cenno al discutibile comportamento del vescovo di Verona, che ha tentato in tutte le maniere di nascondere fatti di una gravità inaudita, sia dal punto di vista morale che penale.
Verona è la stessa città che a fine marzo ha ospitato il Congresso Mondiale delle Famiglie, voluto, organizzato e finanziato dalla Lega e dalle frange estreme della destra nazionale e transnazionale, laica e cattolica. Il legame fra il vescovo Zenti e la Lega è sempre stato molto stretto. A Verona c'è chi ritiene che la sua nomina sul seggio di San Zeno sia stata caldeggiata dagli esponenti della Lega veronese più vicini alla curia romana.
Zenti, un vescovo smemorato. Padre Zanotelli e don Ciotti sotto il fuoco incrociato di Lega e Curia.
Il vescovo di Verona e la Lega di Salvini hanno molti interessi in comune.
Di tipo economico. La Lega di Salvini garantisce un gettito costante di finanziamenti nelle casse delle diocesi italiane e si oppone efficacemente alla pretesa del M5S di esigere dai prelati le stesse tasse che vengono pagate da tutti i cittadini italiani.
Di tipo elettorale. Salvini sa che può contare su un elettorato tradizionalista cattolico che è molto più vicino alle posizioni del vescovo Zenti che a quelle di papa Bergoglio.
Di tipo politico. Salvini, che è anche ministro degli interni e quindi dovrebbe occuparsi di ordine e sicurezza anche dentro gli istituti religiosi, si guarda bene dall'intervenire su questo delicato settore. Zenti e soci glissano abitualmente sui comportamenti decisamente anti evangelici di Salvini e dei politici leghisti..
Di tipo morale. Per Salvini contano i voti, non contano molto i metodi con i quali si ottengono i voti. Pazienza se qualche centinaio di disperati finisce in pasto ai pesci, l'importante è aver surclassato Di Maio. Per Zenti è importante l'immagine di una chiesa incontaminata, senza peccati e senza difetti. Pazienza se qualche centinaio di bambini finisce fra le grinfie di qualche prete orco. L'importante è che non si sappia in giro.
Di tipo culturale. Entrambi considerano la cultura poco più che un inutile orpello. Dio, Patria e Famiglia è una sintesi efficace della loro Weltanschauung.