Cosa chiedono i nuovi rivoluzionari? Due parole su un movimento di protesta originale, spontaneo e che mette al bando la retorica.

La verità sul cambiamento climatico. Prima di tutto.

Vari movimenti di protesta stanno attraversando il vecchio continente. Non tutti sono animati da nobili intenzioni, come dimostrano i Gilet Gialli (vedi La rivoluzione delle pettorine gialle) che sono nati da una protesta contro un provvedimento di stampo ecologico, migliorabile ma sacrosanto, attuato da Parigi.

La risposta è sempre la stessa: manifestanti innocui picchiati come tamburi, arresti, e strumentalizzazione delle proteste per far passare i manifestanti come cattivi.

Tra le tante aggregazioni spontanee, una menzione particolare spetta a Extinction Rebellion, un movimento di protesta che cerca di intasare il cuore di Londra e di altre città in tutto il Regno Unito, con esperimenti di comunicazione come i die-in (dove i manifestanti fingono di essere morti), per sollecitare la politica ad affrontare il cambiamento climatico. Anche questo tipo di protesta, ovviamente, ha ricevuto il trattamento a base di manganelli e fermi di polizia.

La particolarità di questo movimento è data essenzialmente dalla richiesta alle autorità politiche di prendere atto della verità.

"Datemi la verità, invece che amore, danaro o fama," scriveva il filosofo, scrittore e poeta statunitense Henry David Thoreau nel suo capolavoro "Walden - ovvero Vita nei boschi." Parafrasando le sue parole, gli attivisti di Extinction Rebellion non chiedono vantaggi materiali, per sé o per le categorie che intendono difendere, ma prima di tutto la verità sul cambiamento climatico.

Per poter porre rimedio alla "disgregazione climatica e al collasso ecologico che minaccia la nostra esistenza", la prima necessità è prendere atto di essi. E questa affermazione deve essere accettata da tutti, ribadita e messa in testa a tutte le agende politiche mondiali. I governi devono, nelle parole dei manifestanti, "dire la verità" sulla scala della crisi che il mondo deve affrontare.

Solo in secondo luogo, i potenti del pianeta (i manifestanti si rivolgono per il momento al Regno Unito) devono attuare politiche giuridicamente vincolanti per ridurre le emissioni di carbonio allo zero netto entro il 2025. Il terzo passo è la formazione di un'Assemblea dei cittadini per "supervisionare i cambiamenti" che saranno necessari per raggiungere questo obiettivo.

Da anni il movimento ambientalista si sta interrogando sull'incapacità del sistema socio-economico-politico dominante di prendere atto della catastrofe ambientale in corso.

Solo noi (e i climatologi) ci rendiamo conto dell'evoluzione delle temperature? Solo noi vediamo lo scioglimento dei ghiacciai? La perdita di biodiversità, l'avvelenamento da pesticidi, la moria delle api, l'abbassamento delle falde, l'impoverimento dei suoli, l'estinzione delle specie autoctone, la deforestazione, le montagne di rifiuti elettronici, la pesca selvaggia, le ondate di calore, gli uragani, la desertificazione, la fauna ittica che soffoca di plastica, la resistenza agli antibiotici, l'innalzamento del livello del mare? Le balene?

Dal fronte delle autorità politiche, economiche, sindacali, non sentiamo niente di tutto questo, come se la preoccupazione per il clima fosse una responsabilità delle controparti. Ambientalisti e, soprattutto, scienziati continuano a martellare con ammonimenti sempre più disperati, con tempi sempre più stretti (vedi Fermiamo il riscaldamento, o saranno guai), tanto che ormai si rischia la fine del pastorello di Esopo (citato anche dagli Style Council), che a forza di gridare "al lupo" non fu creduto quando il lupo arrivò davvero.

Il problema è che gli avvertimenti degli scienziati non sono scherzi come quelli del pastorello, ma una tragica realtà, che per realizzarsi ha tempi non compatibili con la soglia di attenzione dei mezzi di comunicazione di massa, sempre più concentrati sul brevissimo periodo.

Quando il lupo arriverà, sarà già troppo tardi, e nulla potrà essere fatto per rovesciare la situazione. Per questo, dobbiamo comportarci ora come se il lupo ci fosse già. Sempre non sia già troppo tardi.

In termini pratici, occorre arrivare a zero emissioni di CO2 in tempi ristrettissimi. Entro il 2030, forse anche il 2025. Un obiettivo estremamente difficile, dato che, in questo momento, i governi più ambiziosi (non certo quello italiano!) stanno rimuginando sul 2050.

Non si tratta di giocherellare con inutili fighetterie, aggiungendo un po' di pannelli solari a qualche tetto: è così tardi che dobbiamo fare passi decisi, quasi miracolosi, per affrontare questa situazione.

E smettiamo di parlare di sviluppo sostenibile. Lo sviluppo della specie umana ha raggiunto e superato il tetto massimo. È ora di pensare a come scendere velocemente e senza tragedie a livelli, questi sì, veramente sostenibili.

Per arrivare a questi risultati, le caldaie a gas in tutto il paese dovrebbero essere sostituite con l'elettricità, ma tutta l'elettricità dovrà essere di origine rinnovabile, altrimenti non servirà a nulla. Occorre potenziare massicciamente le energie rinnovabili, su una scala non ancora vista, per soddisfare questa domanda extra.

Significherebbe installare centinaia di migliaia di turbine eoliche, per lo più in mezzo al mare. Dovrebbero anche esserci cambiamenti significativi nella dieta: non possiamo più permetterci carne e latticini. I trasporti privati dovrebbero essere quasi azzerati: le auto, anche elettriche, dovrebbero praticamente sparire. Anche volare dovrebbe essere pesantemente limitato.

Sarebbe una sfida senza precedenti, simile a un'economia di guerra. Non impossibile, ma dipenderebbe da un feroce impegno politico. Ce la possiamo fare? Data la velocità con cui abbiamo reagito alla crisi finanziaria nel 2008, forse sì.

Se trattiamo il benessere della biosfera con la stessa integrità e serietà con cui abbiamo trattato l'integrità del sistema bancario, potremmo raggiungere questo tipo di obiettivi.

Certo, dovrà essere un processo democratico e partecipativo: non si possono imporre dall'alto anni di lacrime e sangue, buio e stridore di denti. Altrimenti non funzionerebbe, e la vicenda dei Gilet Gialli lo sta a dimostrare.

Ma questi sono già argomenti della fase 2. La prima fase è, come detto, dire la verità, e prenderne atto. Cominciamo a dircela, almeno tra di noi.

Contenuti correlati

Caro Salvini, devi fartene una ragione!
Caro Salvini, devi fartene una ragione! Volley, Mondiali donne: Italia alle Final Six contro Giappone e Serbia.I nomi delle migliori atlete della nazionale italiana di pallavolo denunciano chiaramente... 1943 views Mario Spezia
Pesticidi e salute - Qualità del cibo
Pesticidi e salute - Qualità del cibo Venerdì 15 aprile, ore 21.00, Aula magna dell'Istituto di Istruzione Superiore "S. Bentegodi", San Floriano - Verona. Interverranno relatori di grande esperienz... 1691 views terra_viva
Consegnato oggi a Tosi il traforo d'oro
Consegnato oggi a Tosi il traforo d'oro I costi del Traforo sono lievitati negli ultimi due anni in modo esponenziale: un incremento di ben 154 milioni di euro: vale a dire che negli ultimi due anni i... 1559 views alberto_sperotto
Secondo natura o contro natura
Secondo natura o contro natura E' sempre stato molto difficile stabilire cosa sia secondo natura e cosa sia contro natura. E' invece comprovato che gran parte delle cose che facciamo nella vi... 2525 views Mario Spezia
Il pericolo dei pesticidi nei vigneti del Listrac-Médoc
Il pericolo dei pesticidi nei vigneti del Listrac-Médoc Questo articolo è apparso su Le Monde - Planète il 19.2.13. L'inchiesta sull'esposizione ai pesticidi dei salariati agricoli e dei confinanti è fondata sulla co... 1736 views Mario Spezia
Vino a chilometri zero, Valpolicella apripista
Vino a chilometri zero, Valpolicella apripista A Marano undici produttori incontrano i consumatori in punti promozionali o nelle cantine, dove si possono gustare i prodotti tra abbinamenti deliziosi e percor... 1491 views laura_lorenzini
A Malles stravince il sindaco antipesticidi
A Malles stravince il sindaco antipesticidi 2 cittadini su 3 hanno votato per il Sindaco Ulrich Veith, che ottiene 2/3 della maggioranza in Consiglio comunale. I cittadini di Malles confermano piena fiduc... 1614 views Mario Spezia
I sentieri della fede in Valpolicella
I sentieri della fede in Valpolicella ITINERARI DELLA FEDE IN VALPOLICELLA: una storia infinita, punteggiata di ombre e di passaggi poco chiari. Perchè, a distanza di 3 anni e mezzo, non sono ancora... 2987 views Mario Spezia