Ieri il PD ha dato una precisa indicazione di voto: “Andate a votare, ma non votate per la Lega”. Se vincerà Sboarina, come è probabile, assisteremo alla disfatta definitiva del PD a Verona.
Domenica prossima ci sarà il ballottaggio e conosceremo il responso delle urne.
Non sono né un iscritto né un simpatizzante del PD, ma avevo previsto con una certa precisione già a fine dicembre scorso http://www.veramente.org/it/notizie/2016-piazza-pulita.html) il risultato elettorale: "Alle prossime elezioni comunali di Verona è possibile che i due schieramenti della destra arrivino al ballottaggio. E' anche possibile che il PD perda ulteriori consensi rispetto al 2012, date le scelte scriteriate dei suoi dirigenti cittadini".Avevo anche aggiunto: "E' probabile invece che il M5S ottenga un buon risultato, forse vicino al 20%, e quindi vale la pena di sostenerlo, anche se negli ultimi 4 anni non ha brillato di luce propria e non ha saputo creare quelle sinergie che rendono forte e credibile un partito di governo. Comunque per il prossimo quinquennio è molto meglio avere all'opposizione un M5S forte piuttosto che un PD debole e intrallazzato con Tosi".
I pentastellati hanno scelto un candidato sindaco decisamente non all'altezza della situazione, capace solo di diffondere nelle piazze e nell'etere parole d'ordine e comunicati stampa banali e scontati. Da Roma il grillo nazionale e suoi grillini hanno fatto di tutto per rendergli l'impresa ancora più difficile, proponendo il peggio del peggio della loro breve storia politica. I risultati elettorali a Verona e nel resto d'Italia hanno certificato la qualità delle loro iniziative politiche.
Il 20 maggio scorso (http://www.veramente.org/it/notizie/2017-voto-mal-testa.html) annotavo: "Orietta Salemi rappresenta un partito che negli ultimi 5 anni non ha mai saputo decidere se fare l'alleanza o l'opposizione a Tosi. L'espulsione di Bertucco fa propendere l'ago della bilancia per la prima opzione. . .
Le truppe di Bertucco, caposaldo dell'opposizione durante il secondo mandato di Tosi, sono l'ennesima riproposizione di alchimie politiche che negli ultimi 50 anni hanno prodotto solo cocenti delusioni. . .
Si arriverà quasi certamente al ballottaggio e quindi ad una serie di accordi sotterranei che lasceranno pochissimo spazio al cambiamento ed al rinnovamento. Tosi, Sboarina, Croce, Bussinello, Grigolini e Giorlo passeranno intere notti a discutere la spartizione di poltrone, appalti, incarichi, assunzioni. Il segretario del PD (sia veronese che nazionale) ha sempre dichiarato che il suo partito è pronto a partecipare a queste trattative sia a livello cittadino che a livello nazionale".
I risultati elettorali dicono che solo il 15,88% dei votanti, vale a dire 17.435 persone, hanno votato per il PD. Una Caporetto annunciata che ha prodotto una serie di finte dimissioni.
Su Verona In sono stati pubblicati in questi mesi numerosissimi articoli relativi alle elezioni comunali, rappresentando bene tutta la gamma delle posizioni esistenti all'interno del PD veronese. La mia impressione è che molti esponenti di quella che Brigo chiama la "sinistra di rappresentanza", contrapposta alla "sinistra riformista", insistano ad immaginare un PD che nella realtà non esiste e si rifiutino di prendere atto di quello che il PD (cittadino e nazionale) è nella realtà. Mi riferisco agli organi dirigenti, alla struttura del partito, alla sua storia, alle scelte recenti. Il PD, sia a livello nazionale che a livello cittadino, ha fatto accordi con Tosi da almeno un paio d'anni, anzi è probabile che lo stesso Tosi abbia provveduto ad infilare un suo agente speciale nell'organigramma del Partito Democratico. In quale altro modo potremmo spiegare le posizioni costantemente filo-tosiane della ex cronista dell'Arena?
Ora si tratta di scegliere fra Tosi e Sboarina. Tosi ha riproposto fino all'ultimo momento la sua amicizia con Giacino, il traforo, il project financing all'Arsenale e il disastro della Passalacqua. Le scelte urbanistiche sui quartieri, sulle piste ciclabili, sui parcheggi, sui centri commerciali, sulle variante 23, 24, 25 e sulla statale 12 sono note a tutti. Tosi ha anche sulle spalle una condanna per razzismo e una storia passata e recente di legami strettissimi con tutta l'estrema destra veronese. Sboarina non è la soluzione, ma certamente ha responsabilità minori e diverse da quelle di Tosi. Di sicuro in questo momento chi spera di veder cambiare qualcosa a Verona guarda più a Sboarina che a Tosi.
Comunque nella nostra città, come in quasi tutte le città di questo mondo, ci sono due tipi di elettori: quelli che tentano di utilizzare la politica per affermare i loro "sporchi" interessi e quelli che credono nel valore della politica come luogo previlegiato del confronto e della mediazione. La maggioranza dei veronesi appartiene sicuramente alla prima categoria e punta ad ottenere qualcosa per sé, per la propria azienda, per i propri famigliari. C'è una minoranza, sia a destra che a sinistra, che crede ancora nella possibilità di amministrare degnamente la propria città. I primi non hanno bisogno di consigli, sanno bene a chi rivolgersi. I secondi sono abbastanza intelligenti per decidere da soli chi votare. Le indicazioni di voto a favore di Tosi date da un vecchio sindacalista in pensione da decenni o da una giovane deputata lanciata in carriera o da un ex leader di Avanguardia Operaia o da un più o meno noto funzionario di partito servono solo a mettere in evidenza la miseria culturale di un partito che ha perso definitivamente la bussola.