Verona è in una evidente condizione di degrado sia ambientale che civile. L'appuntamento elettorale di domenica 11 giugno non sta entusiasmando nessuno, anzi sta deprimendo la già scarsissima voglia di partecipare alla vita pubblica.
La settimana scorsa hanno presentato la propria candidatura ben 10 candidati, tutti poco credibili.
Tosi ha fallito su tutto il fronte. Lasciamo perdere la sua morosa che conta come il due a briscola.
Sboarina, ex alleato di Tosi, ora è alleato con la Lega, ex partito di Tosi ora avversario di Tosi: una minestrina indigeribile.
Orietta Salemi rappresenta un partito che negli ultimi 5 anni non ha mai saputo decidere se fare l'alleanza o l'opposizione a Tosi. L'espulsione di Bertucco fa propendere l'ago della bilancia per la prima opzione.
Le truppe di Bertucco, caposaldo dell'opposizione durante il secondo mandato di Tosi, sono l'ennesima riproposizione di alchimie politiche che negli ultimi 50 anni hanno prodotto solo cocenti fallimenti.
Gennari è il portabandiera dei pentastellati, un illustre sconosciuto che non ha ancora dimostrato cosa sa fare. E' difficile che riesca a convincere un popolo sospettoso come quello veronese, ma può contare sul vento favorevole del M5S.
Croce, Bussinello, Grigolini, Giorlo, Dapiran pescano tutti nell'ampio bacino della destra veronese. Riusciranno di sicuro ad indebolire Tosi e Sboarina, ma alla fine dovranno accontentarsi degli spiccioli.
A smuovere le acque stagnanti della scena politica veronese nei giorni scorsi c'è stata l'apparizione in sala stampa del municipio dell'intero ex-gruppo dirigente di Avanguardia Operaia. Ad essere precisi mancava il "povero" Carlo Furlan, che certamente ha benedetto l'iniziativa dei suoi ex-compagni dall'alto dei cieli.
Che cosa ci hanno rivelato gli ex-pastorelli di AO?
La loro è stata insieme una invocazione ed una raccomandazione: "Invitiamo i compagni a votare Orietta Salemi onde evitare una catastrofe in campo progressista".
E sì, I tempi sono cambiati, e così quelli che 50 anni fa volevano rovesciare gli equilibri politici nazionali ed internazionali ora sono preoccupati che possa davvero cambiare qualcosa nel piccolo stagno della politica veronese.
E' improbabile che Bertucco o Gennari diventino i nuovi sindaci di Verona, ma è pur vero che negli ultimi 5 anni a contrastare la mala politica di Tosi non abbiamo visto il PD, quasi sempre impegnato in trattative neanche tanto segrete con Tosi, ma caso mai Bertucco e Benciolini. Ora Gennari raccoglie il testimone di Benciolini e, pur con tutte le riserve del caso, rappresenta l'unica alternativa concreta al blocco di potere attuale.
Si arriverà quasi certamente al ballottaggio e quindi ad una serie di accordi sotterranei che lasceranno pochissimo spazio al cambiamento ed al rinnovamento. Tosi, Sboarina, Croce, Bussinello, Grigolini, Giorlo e Dapiran passeranno intere notti a discutere la spartizione di poltrone, appalti, incarichi, assunzioni. Il segretario del PD (sia veronese che nazionale) ha sempre dichiarato che il suo partito è pronto a partecipare a queste trattative sia a livello cittadino che a livello nazionale.
Il mal di testa dei veronesi, già molto forte per la situazione di degrado in cui la città versa da anni, aumenterà in maniera vertiginosa e costringerà molta gente a letto. I pochi che riusciranno ad affrontare la cabina elettorale difficilmente voteranno per un candidato che ripropone ancora una volta le stesse logiche viste nei 10 anni precedenti.