Domenica 29 novembre 2009: ore 10.30 Al Vivaio Fontana via Ca di Cozzi pianteremo alberi- ore 15.00 piazza Bra incontreremo i veronesi- ore 17.00 Mani Festa Azione davanti al Municipio.
Ci vogliono espropriare dei nostri beni e dei nostri dirittiEcco svelato il trucco degli Amici del Buco: inserire il Traforo tra le opere "strategiche" di priorità nazionale per evitare ogni confronto con i cittadini. Proprio così, sembra incredibile ma è tutto vero: probabilmente dietro suggerimento di qualche politicante veronese ben inserito a Roma (ma non era ladrona, Roma?) il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti si è impegnato a sottoporre all'approvazione del Cipe il "Collegamento delle tangenziali a Nord" della città di Verona, cioè del passante Nord con annesso traforo delle Torricelle al fine di inserirlo nell'elenco delle "opere strategiche" da realizzarsi in base legge obiettivo.
Questo significa che il Cipe diventerebbe il centro decisionale e il Comune non avrebbe più alcun reale potere decisionale. L'impegno è contenuto nell'ultimo accordo tra Berlusconi e Galan, due noti politici "veronesi"... che comandano a casa nostra! Eppure, in tutti questi anni il sindaco e gli assessori hanno sempre giurato e spergiurato che il passante Nord era un'opera per la città, destinata a risolvere i problemi di traffico che soffocano Borgo Trento, Veronetta e tutta la viabilità cittadina. "Vera opera federalista", l'aveva definita l'assessore Giacino, quando si vantava che l'amministrazione aveva potuto porre "paletti" al primo progetto proposto dal promotore Technital.
Più volte è stata promessa una campagna di informazione sul progetto, con assemblee pubbliche in tutti i quartieri. Ma non se ne è mai vista nemmeno la pubblicità. Hanno voluto farci credere che vi era la volontà di salvaguardare gli interessi di tutti i veronesi. Solo parole al vento, visto che non hanno nemmeno risposto alle dodici domande pubblicate sui quotidiani locali grazie ad una sottoscrizione pubblica.
Ora, il passante Nord non è più un'opera per la città, ma si avvia a diventare una "infrastruttura strategica" nazionale. Per garantire quale traffico? Non è più un'opera progettata, se mai lo è stata, per togliere traffico e smog da Borgo Trento e Veronetta (in realtà lo spostava semplicemente a Poiano, Borgo Venezia, Saval, Chievo, la Sorte, Lugagnano). Ma allora, si è voluto soltanto "evitare" il dibattito sull'opera? Sottrarsi al confronto e al referendum? E i consiglieri comunali erano a conoscenza di questa manovra?
La variante urbanistica non servirebbe più, sarebbe il Cipe a definire come verrebbe realizzata questa "infrastruttura strategica". E' infatti facoltà del Cipe, integrato dai presidenti delle Regioni interessate, valutare e approvare le proposte dei promotori; al Comune rimarrebbe solo la possibilità di proporre, entro 90 giorni, prescrizioni e varianti migliorative che non potrebbero comunque modificare la localizzazione e le caratteristiche essenziali dell'opera. Peggio, non ci sarebbero più responsabilità per i danni causati da questa mostruosità perché sarebbe l'interesse nazionale a prevalere. Ma quale interesse? E deciso da chi? E perché nazionale? E perché strategico? Altre domande, altri dubbi. Altri silenzi? E' evidente che siano di fronte ad una palese forzatura. Non sappiamo ancora il numero reale degli espropri, che significano cittadini che perderanno o avranno danneggiate le loro case, le loro proprietà o le loro attività, e che hanno il diritto di sapere perché tutto questo sarebbe "necessario". Nessuno, né il sindaco, ne l'assessore alla Mobilità e nemmeno i consiglieri comunali hanno cercato di parlare con loro. Ed ora più che mai, se questa decisione verrà confermata, sarà vero che non possiamo essere "paroni in casa nostra". Grazie, sindaco!
Il nostro no al traforo non è né di destra né di sinistra: la mobilità è un problema della città di Verona che va affrontato con tecnici ed urbanisti. Nel rispetto della salute dei cittadini, dell'ambiente e della vivibilità di una città che deve garantire anche a lle persone anziane, che non hanno più la possibilità di utilizzare mezzi privati, di godere dei servizi e delle opportunità offerti. Chi voleva una strada per decongestionare Veronetta, ha ricevuto come prima risposta un'autostrada ed ora …
Noi continueremo a batterci perché la città sia informata, sappia e possa esprimersi attraverso una consultazione popolare sulla ineluttabilità o meno di questa opera.