La lotta quasi solitaria di chi non usa l'aria condizionata. Nella ricca Verona, lo scontro ormai è impari.

I giorni di caldo intenso, caldòn come lo chiamiamo da queste parti, coincidono purtroppo con la riduzione delle mie attività lavorative.

Non tanto perché il  caldo ostacoli naturalmente le operazioni fisiologiche legate al ritmo di lavoro, quanto perché una serie di ambienti, stanze, uffici, negozi, luoghi pubblici in genere, sono preclusi a quelli che come me rinunciano  al condizionamento (e non solo), per salute o scelta politica che sia.

Non è possibile percorrere chilometri in bici sotto il sole, con quaranta gradi sul sellino, sudando come una doccia, e poi entrare in un ufficio condizionato a palla con venti gradi in meno. Alla mia età, è un rischio serio. Così la mia attività, lavorativa e non, si riduce al minimo, restando a casa o in ufficio, oppure programmando gli spostamenti alla ricerca di luoghi non refrigerati.

Come al solito, è perfettamente inutile guardare con un sorriso sprezzante le auto che ti sorpassano con due motori rombanti. Già, perché in questo periodo le auto hanno in genere il doppio rumore: il primo è il propulsore a combustione interna che fa muovere il pesantissimo tafanario, l'altro è il compressore che richiede il costante uso di un rumoroso ventolone per poter tenere al fresco gli abitacoli metallici di queste assurde gabbie semoventi che cuociono al sole.

Serve a poco anche indossare polemicamente lo spolverino quando si entra in un ufficio con il condizionatore a palla, indice di scarsa cura per la salute propria e sopratutto per quella dei frequentatori del luogo. Quello che si ottiene, di solito, è solo un paio di occhi pallati dallo stupore, e qualche gesto di commiserazione per il matto di turno (tipo toccarsi ripetutamente la tempia con l'indice).

Troppo numerose, tristi, lunghe e inutili sarebbero le spiegazioni loro dovute (il risparmio energetico, l'entropia, l'effetto serra, la crisi del petrolio, la fine del mondo). Tanto loro, the others, non capirebbero.

Contenuti correlati

Il PD con Girondini
Il PD con Girondini La girandola di posizioni espresse dal Pd veronese sulla riconferma del soprintendente voluto da Tosi esprime bene l'inconsistenza politica del Partito Democrat... 2317 views Mario Spezia
A Malles stravince il sindaco antipesticidi
A Malles stravince il sindaco antipesticidi 2 cittadini su 3 hanno votato per il Sindaco Ulrich Veith, che ottiene 2/3 della maggioranza in Consiglio comunale. I cittadini di Malles confermano piena fiduc... 1602 views Mario Spezia
Uno dei nostri
Uno dei nostri Lorenzo Albi (pres. Legambiente), Paolo Fabbri (pres. prov. Amici della Bicicletta), Giorgio Massignan (pres. prov. Italia Nostra) e Flavio Coato (pres. Il Carp... 2779 views Mario Spezia
Come si governa a Verona
Come si governa a Verona Il sindaco Tosi ha capito fin da giovane che si governa coltivando gli interessi privati, gli unici che procurano subito voti e finanziamenti. Perseguire il ben... 1731 views dartagnan
Caro Giorgio
Caro Giorgio C'è un modo molto efficace per convincere i nostri colpevoli governanti a rimediare, a tutelare i nostri diritti fondamentali, a non inquinarci ulteriormente: c... 1593 views sergio_mantovani
Uber economy 5: piedi di argilla
Uber economy 5: piedi di argilla Il colosso è grande e forte, ma fragile. Proviamo a smascherare il potere dei giganti della web-economy. Conoscere l'avversario prima di imparare la nobile arte... 1925 views Michele Bottari
Usque tandem
Usque tandem Quanto dovremo aspettare ancora per vedere realizzato appieno il nostro incubo di una notte di mezza estate' Le macchine parcheggiate negli arcovoli dell' Arena... 1882 views Mario Spezia
La quarta opzione per la futura Politica Agricola Comune (PAC)
La quarta opzione per la futura Politica Agricola Comune (PAC) In novembre 2010, la Commissione Europea ha presentato un documento che contiene obiettivi e vari scenari per la Politica Agricola Comune per il periodo 2014-20... 1446 views francesco_benciolini