Abbiamo spedito al direttore del giornale L'Arena, Maurizio Cattaneo, una lettera con alcune nostre riflessioni. Il gentile direttore ci ha risposto con una gentile lettera, che pubblichiamo di seguito. Non saremo noi a far notare al direttore Cattaneo che una cosa è pubblicare una notizia in prima pagina con tanto di foto e titoli a caratteri cubitali ed un'altra è inserire un trafiletto nell'ultima pagina di cronaca o lasciar fare alla Olga un "commento pepato" (con rispetto per la signora, naturalmente). Invitiamo tutti coloro che condividono il contenuto della nostra lettera a spedirla a loro volta al direttore del giornale L'Arena firmata con il proprio nome, in modo che Cattaneo si renda conto di quanta gente vorrebbe leggere un giornale ben diverso da quello che trova tutte le mattine in edicola o nei bar.

LA NOSTRA LETTERA

Spett. Direttore dott. Maurizio Cattaneo,

con questa lettera vogliamo spiegarle perché non compreremo più il suo giornale.

Aprendo L'Arena di Verona il 3 luglio e a pagina 8, abbiamo trovato questo articolo: "La Lega? Tosi si allena con le tigri". Un ampio servizio sul sindaco tra tigri ed elefanti del circo Americano Togni. Una pagina che se non fossimo nel 2011 potrebbe benissimo essere stata partorita dal ministero della Cultura Popolare di Galeazzo Ciano con il supporto dell'Istituto Luce.

Questo servizio segue il pezzo di qualche giorno prima dove campeggiava la fotografia del Sindaco con tre compagni di partito che festeggiavano la serie B dell'Hellas con un bagno notturno nella fontana di piazza Bra (violando una sua propria ordinanza che vieta il bagnarsi nelle fontane) deserta ... tanto da far pensare che il giornale che dirige avesse atteso questo scoop prima di andare in stampa.

Quando poi ci propone delle inchieste, caro direttore, ci propone l'articolo del 6 luglio su piazza Pradaval che "Torna finalmente a respirare"... Questa è un'inchiesta? L'opinione di 4 persone non identificate che esprimono in modo superficiale e sommario le proprie opinioni su una piazza che, a sentire loro, era una specie di Bronx. Ma dove viviamo, caro Direttore, questi articolo sono ridicoli e offendono l'intelligenza di chi vorrebbe leggere "il giornale di Verona".

Ci dispiace per i tanti bravi giornalisti che lavorano nella sua testata, ma non possiamo che giudicare il prodotto finito, quello che esce in edicola e che si trova nei bar. Quello che Lei dirige e fa confezionare.

Lei dirige un giornale che oramai si è ridotto ad essere unicamente la cassa di risonanza delle istituzioni pubbliche e delle lobby politiche e finanziarie. E' oramai totalmente assente la critica, l'inchiesta, l'approfondimento, il racconto dei retroscena. Il ruolo principale del suo giornale, per usare la metafora del Ventennio, pare essere diventato quello di dare risalto alle veline di palazzo. L'Arena non è più da molto tempo un giornale, è un organo di partito e, per essere più precisi, del partito del sindaco.

Nel suo giornale, caro direttore, qualsiasi forma di dissenso, di critica al "sistema Verona", come vi piace chiamarlo, è relegata ai margini, quasi sempre con articoli di secondo o terzo piano, con la puntuale replica del Palazzo. Come rappresentanti di una associazione che rappresenta migliaia di veronesi siamo indignati al cospetto di tanto "servilismo": sul primo e più importante organo di informazione cittadino vorremmo leggere altre cose, meno veline dell'ufficio stampa del Comune, meno resoconti delle innumerevoli e meritevoli azioni della Polizia municipale, e più realtà. E delle vere inchieste con la "I" maiuscola.

Ci sentiamo orfano, privati della possibilità di essere informati.

Alcune domande alle quali il suo giornale non risponde mai.

Perché, per esempio, non ci dite come funzionano i meccanismi degli appalti sia per quanto riguarda il verde pubblico sia per quanto riguarda la manutenzione stradale? Chi ha in mano tutti i grandi lavori della "Verona che verrà": Ex Cartiere, Passalacqua, Filobus, Traforo e perché? Come è possibile che tutti i grandi cantieri siano finiti in modo diretto o indiretto nelle mani delle stesse grandi imprese? È tutto regolare, perché non verificarlo con qualche Inchiesta anziché accontentarci dei dati e delle veline del Comune? Il dubbio e la curiosità devono essere sempre presenti nello spirito di un direttore di giornale che dovrebbe sentire in sé il dovere di informare e non di fare il copia-incolla dei comunicati che arrivano sulla sua scrivania.

Il suo giornale, caro direttore, è superficiale anche nelle cose più banali: per tutto inverno non avete fatto altro che scrivere che le strade erano una groviera: perché non avete mai cercato di approfondire le ragioni? Quali sono le ditte che fanno i lavori? Che materiali usano?

E perché si continuano a costruire case (vedi San Michele, la Passalacqua ...) quando ci sono migliaia di abitazioni sfitte ?

Perché in centro continuano a chiudere i negozi? Perché le piazze si svuotano?

Perché sulle colline continuano a nascere case nonostante i vincoli paesaggistici? Chi controlla? E come vengono fatti i controlli? Siete mai stati a farvi dare le carte, a controllare nei cantieri, a vedere sul posto?

Vi siete accorti che ogni settimana sparisce una porzione di bosco nella zona indicata come" Parco delle Colline"?

A noi pare, caro direttore, che il suo giornale voglia proporre un'immagine di Verona molto vicina ad una cartolina per turisti. Ci dispiace, fa parte evidentemente di un decadimento più generale che sta interessando tutti i settori di questo Paese.

Ci dispiace dover fare a meno de l'Arena, ma ce la caveremo anche senza. Per fortuna al giorno d'oggi esistono internet e i social network, dove le informazioni girano e vengono condivise: le notizie, caro direttore, non si possono più né nascondere né manipolare perché la realtà al giorno d'oggi emerge sempre, prima o dopo.

Può essere che la nostra sia una lettura di parte, anche se Le assicuriamo che è molto condivisa tra i Suoi Lettori, ma ci farebbe molto piacere ricevere una Sua risposta

Buona fortuna.

PS Ora è arrivato il caldo, siamo certi che pubblicherà un approfondimento sul tema di almeno una doppia pagina, con tanto di locandina, dove ricercatori ed esperti ci spiegheranno che quando fa caldo è bene bere molta acqua e stare al fresco.

Alberto Sperotto - Mario Spezia

LA RISPOSTA DEL DIRETTORE

Caro lettore,

dopo l'articolo su Tosi e le tigri (pubblicato anche dal Gazzettino e dal Corriere) abbiamo messo in pagina fior di commenti da parte di esponenti del centrosinistra e lettere di lettori che criticavano anche duramente l'iniziativa del sindaco. E la <Olga> ha scritto un proprio commento pepato sull'avvenimento. In merito al parco delle colline le ricordo che l'assessore dovette ritirare una delibera già annunciata proprio per una serie di articoli del nostro giornale. In quanto a lavori piccoli e grandi, stazione, sert, vicende politiche, liti nel centrodestra, e ancora stagione areniana, aeroporto,  ecc non passa giorno che non riportiamo fedelmente entrambe le campane. In un momento in cui molti giornali sono davvero diventati il <braccio armato> dell'una o dell'altra parte noi cerchiamo, come è nostra tradizione di dar voce a tutti. A volte però è la stessa opposizione, sfilacciata e divisa, a non prendere posizione. Così come accade anche che molti lettori vorrebbero trovare sui giornali solo articoli che rafforzino in loro solo le proprie convinzioni già maturate.Altre volte infine (e sono purtroppo non poche…) siamo noi giornalisti a sbagliare nel valutare e nel dare il giusto peso alle notizie. Comunque, le assicuro, sempre in buona fede. In ogni caso non voglio sta qui a convincerla. La ringrazio per le critiche che sono sempre ben accette e fonte di riflessione.

Il direttore Maurizio Cattaneo

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