Giorgio Massignan, presidente di Italia Nostra: "L'amministrazione Tosi – Giacino, con il P.A.T. e il successivo Piano degli Interventi, ha delegato ai privati, al loro potere economico, la pianificazione del territorio, espropriando in questo modo la Pubblica Amministrazione del diritto/dovere di programmare e gestire l'uso del territorio.
Leggo sulla stampa cittadina le dichiarazioni del sindaco Tosi e dell'assessore Giacino relative alla prima approvazione del Piano degli Interventi da parte del Consiglio comunale. Riporto: Tosi: "È finita l'epoca delle regalie, i privati finanzieranno investimenti per i quartieri". Oppure: "Questo piano, a differenza di quanto succedeva con il Prg, non sarà uno strumento per fare regali a destra e a manca perché si dovranno seguire criteri logici di sviluppo urbanistico e chi proporrà di trasformare un'area dovrà versare cifre importanti per la realizzazione di opere pubbliche il cui costo una volta era a carico del Comune……"Non è proprio così. L'amministrazione Tosi – Giacino, con il P.A.T. e il successivo Piano degli Interventi, ha programmato scientificamente il metodo di affidare ai privati, al loro potere economico, la pianificazione del territorio. Espropriando in questo modo la Pubblica Amministrazione del diritto/dovere di programmare e gestire l'uso del territorio.
La conferma è la non pianificazione di Verona sud. Una zona ricca di grandi aree dismesse da riqualificare. Gli amministratori pubblici, anziché analizzare il potenziale che offrivano e coniugarlo con la vocazione e le necessità di Verona, all'interno di un piano territoriale unitario e organico, hanno preferito ricucire le differenti proposte che i vari gruppi di imprenditori privati avevano presentato, realizzando così una sorta di abito di Arlecchino.
L'assessore Giacino osserva: "Aggressione al territorio, colata di cemento? Ma chi l'ha detto? …..L'80 per cento degli interventi edilizi sarà su aree da riconvertire e i privati ne dovranno destinare a verde almeno la metà….. in media ci sarà un nuovo albero ogni cento metri quadrati…….Il maxi programma permetterà di rilanciare l'economia e il mercato del lavoro."
Magari fosse veramente così. In realtà, da un primo e sommario calcolo, si evince che saranno realizzati complessivamente, solo a Verona sud, circa quattro milioni di mc., di cui un milione di edifici residenziali e tre milioni tra direzionale, commerciale e alberghiero. Che a poca distanza è stato approvato, nell'area delle ex Cartiere Verona, un piano di ristrutturazione di 300.000 metri cubi di nuova cementificazione, che ospiterà 70 negozi per 15.000 mq., 12 bar e ristoranti, palestre, centri per il fitness, multisale cinematografiche per 4600 mq. e uffici per trentamila mq.
Giacino sostiene che si è salvaguardato il verde. Anche su questa affermazione nutro seri dubbi. Alle ex Cartiere ha permesso che si tagliasse un bosco di pioppi di oltre trent'anni, rinaturalizzato e quindi posto sotto vincolo. Secondo l'assessore questo piano è un'adeguata risposta ai problemi economici. Anche su questo punto non sono d'accordo. Da nessuna analisi si deduce che Verona ha bisogno di centri direzionali e commerciali e neppure di nuove abitazioni. Non scordiamoci che nel nostro comune ci sono circa 10.000 appartamenti sfitti e centinaia di cartelli con vendesi e/o affittasi relativi a uffici e capannoni. In realtà la trasformazione delle aree dismesse è stata, di fatto, suggerita dalla partecipazione degli operatori immobiliari privati nei processi decisionali e strategici pubblici locali. In questo modo il suolo viene concesso alle trasformazioni immobiliari per finanziare servizi, stipendi ed eventi locali. La Pubblica Amministrazione, sentiti gli operatori privati, ha deciso di seguire il mercato immobiliare per permettere la realizzazione di tipologie edilizie commercialmente allettanti per i privati e remunerative per le fiscalità locali. Non esiste alcuna correlazione tra la vocazione della città e la presunta necessità di nuovi insediamenti direzionali, commerciali e alberghieri.
La questione più importante, quella della mobilità, è stata trascurata. Un piano di riqualificazione dell'intera zona sud presuppone un notevole afflusso di traffico. Non capisco perché si investano enormi somme di denari per la tangenziale nord (traforo della collina), quando lo sviluppo della città è pianificato a sud.
Verona 11.09.2011 Giorgio Massignan (pres. prov. Italia Nostra)