Come la comunicazione manipola i risultati delle ricerche, buttando fumo negli occhi e nei polmoni della gente.
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, gli ambientalisti come al solito esagerano !" E via a magnificare l'operato di sindaci, consorzi di tutela, strutture di epidemiologia e prevenzione delle ASL e tutto l'apparato che sostiene una visione e una pratica dell'agricoltura non sostenibile. Che più o meno velocemente porta ad un bisogno sempre maggiore della chimica e delle energie non rinnovabili e ad un avvelenamento cronico e progressivo degli addetti, dei consumatori, dell'ambiente.
In questo articolo si attaccano due medici di ISDE e li si accusa di diffondere false notizie e panico. C'è un uso eccessivo in Trentino ed in Italia di pesticidi, ma, testuali parole, " niente panico ma attenzione ad una contaminazione diffusa non proprio innocua per la salute…..è un danno che le nostre pessime performance ambientali vengano strumentalizzate ricamandoci sopra foschi scenari…..meglio non gridare al lupo ma stiamo attenti a non alimentare isterismi con politiche sbagliate." Come si vede il pericolo sono gli allarmi e gli allarmi sono isterismi.
" è invece il titolo più recente di "Ambiente e Territorio" , organo della Coldiretti, come si vede la fantasia è un dono raro. Di fronte al fatto che il 55% di acque superficiali è contaminato da uno o più pesticidi si afferma che "la notizia è stata ripresa con toni allarmistici che non rispondono a quanto poi emerge da una lettura attenta dello studio." Questo perché le sostanze trovate sono già state revocate dall'Europa alcune dagli anni 80, alcune dal 2003. "In conclusione, (in grassetto nel testo). Insomma le acque sono sì contaminate, ma poco, e le acque profonde ancora meno. E' un ragionamento spaventoso, non tiene conto che se un principio che non si usa più agli anni 80 è ancora presente significa che quelli che si usano adesso saranno presenti fra 30 o 50 o 100 anni. Significa che si ignorano gli studi sul tempo di percolamento, che è invece materia studiata e conosciuta. In questo articolo si conclude che la soluzione sarà la lotta integrata a partire dal 2014, o la lotta biologica. Purtroppo la lotta integrata non prevede l'abbandono della chimica ma un utilizzo più razionale (evidentemente finora non lo era) mentre l' agricoltura biologica è messa lì come un fiore all'occhiello, si dice e non si fa, si dice che "è il futuro" mentre deve assolutamente essere il presente se si vuole che ci sia un futuro.
La fotografia di Stefano Lonardi riprende una nota località della Valpolicella: la freccia indica il trattore che sta trattando i vigneti e si può vedere la deriva rilevata con la vista (la nuvoletta alla sua destra) che va ad almeno a 200 metri di distanza, mentre la deriva reale chissà dove arriva.