Dopo gli infiniti rinvii del traforo e del filobus, ora residenti e commercianti chiedono ad una sola voce la chiusura del traffico nel centro storico. Un brutto colpo per chi arrivò a palazzo Barbieri cavalcando la battaglia contro la ZTL.
Raccontano gli intimi che negli ultimi tempi Richeto si svegli sempre più spesso "nel crùo de la note" gridando disperato:"Ho perso el tram!".
I continui rinvii stanno fiaccando la sua sicumera, che poi sarebbe una sicurezza più ostentata che reale, ma soprattutto gli hanno fatto saltare più di un fine settimana a Cuba.
Il progetto convince poco e così tutti cercano di tirare per le lunghe, sperando che un po' alla volta l'insano progetto cada nel dimenticatoio. Per fare due nuove linee, delle quali nessuno sente il bisogno, non c'è bisogno di spendere 173 milioni di euro IVA compresa. Sarebbe molto più ragionevole riorganizzare la rete del trasporto pubblico, integrando finalmente le tre società e razionalizzando al meglio le risorse esistenti.
Ma al nostro assessore queste devono essere sembrate cose troppo complicate e lui ha avuto un'idea semplice e risolutiva: "un bel trenin longo dai disisete ai vintiquatro metri e che la sia finìa!"
Per capire quanto poco i veronesi siano convinti di questo progetto basta andare a vedere quante persone hanno partecipato al sondaggio indetto da AMT per decidere il nome del tram: "Alla conclusione del sondaggio, il 31 Marzo scorso, si contavano un totale di 296 partecipanti. Tra le opzioni più cliccate si trovano "Nemo" con 53 voti, "Filo'via" con 57 voti, "Metrobus" con 43 voti "Opera" che ha ottenuto 56 preferenze. Opera avrà quindi un nuovo logo che è già in fase di sviluppo e andrà ad affiancare i nomi delle singole vetture che saranno presi da componimenti lirici come "Aida" "Rigoletto" "Boheme" ecc."
A legger bene sul sito del Comune di Verona, però, il progetto non appare così semplice: "Il sistema di trasporto di tipo filoviario che questa amministrazione ha in progetto di realizzare è costituito da veicoli gommati alimentati elettricamente da una linea aerea bifilare, ma in grado anche di marciare autonomamente grazie ad un generatore interno. La guida vincolata, oltre che con la linea elettrica aerea, può essere realizzata anche tramite un sistema di sensori installati sul mezzo, che rilevano la presenza di piccoli magneti annegati nell'asfalto (markers), i quali consentono al computer di bordo di avere la posizione esatta del mezzo, che quindi è "condotto" lungo il tracciato in modo del tutto analogo ai mezzi che viaggiano su rotaie (guida vincolata immateriale)".
Esilarante la lettura della presentazione sul sito di AMT: www.amt.it ...
Il traforo poi ci ha preso anche peggio del tram al nostro assessore, perché lui ci teneva molto e il sindaco ancora di più, ma anche qua le ruspe si sono messe di traverso.
Prima Sperotto col suo comitato di rompicoglioni, poi le banche che non ci vedono dentro nel piano finanziario - e si che Richeto il progiet finansin ce l'aveva spiegato bene a quei farabutti di banchieri - (pian con le parole che adesso c'è dentro anche il capo) e alla fine sto pirla di Baita (si fa per dire, perché sappiamo tutti che non è mica scemo), che si fa ciulare dai magistrati con le mazzette per i politici in tasca.
Ed è proprio questo il secondo incubo che rovina il sonno di Richeto:
"Ma vuto vedar che qua a Verona gh'è qualcuno che ciapa le massete al posto mio!"
Sulla ZTL la situazione è diventata insostenibile. L'opposizione alla chiusura del traffico automobilistico nel centro storico è sempre stata una bandiera della Lega e quindi anche dello scudiero della Lega, Richeto, off course. Tutti ricordano la fiera opposizione di Tosi & C alla proposta di ZTL di Zanotto e la furiosa campagna contro il pagamento delle multe piovute a migliaia sui cruscotti degli incauti automobilisti caduti nella rete delle telecamere.
La libertà assoluta di invadere ogni vicolo cieco di Verona con i propri SUV era una questione d'onore per le squadre di leghisti che si accingevano ad assaltare il Palazzo.
Per mesi abbiamo ascoltato e letto le invettive delle camice verdi contro la insopportabile limitazione imposta da Zanotto alla libertà di movimento meccanico, anche se poi, a dire il vero, gli stessi ardimentosi combattenti si sono guardati bene dal restituire ai cittadini gli importi incassati con le multe, una volta occupati gli scranni della sala del Consiglio.
Ma sembra, sempre a detta degli intimi, che Richeto sia riuscito a liberarsi da questo terzo incubo. Qualcuno deve avergli suggerito la possibilità di sfruttare le festività natalizie per riempire tutto il centro storico, da via Roma fino a Sant'Anastasia, e poi Via Pelliciai, Via Stella, Piazza Cittadella e Piazza Corrubio, oltre alle tradizionali piazze comandate, con migliaia di banchetti provenienti da tutta Europa, Estonia, Lettonia e Lituania comprese, nonché con banchetti provenienti dalla Siberia, dalla Mongolia, dal Nord America, dal Centro America, dal Sud America e dall'Australia.
Una marea di banchetti pieni di cianfrusaglie fabbricate in tutto il mondo.
"Ma cosa volete di più?"