Sui due lati di Via Are Zovo è in atto da settimane la distruzione definitiva degli ultimi prati aridi rimasti sulle dorsali delle colline veronesi.
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Siamo nel territorio del Comune di Verona, in una zona che nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTRC) è segnalata come "prati aridi" e che a suo tempo avrebbe dovuto essere inserita all'interno del SIC Borago Galina.
In questo ambiente xerotermico fino a questa primavera fiorivano le orchidee: la benacensis, l'apifera e la purpurea. Abbondante era il Dictamnus e il lino delle fate. Ora, morte le fate, è scomparsa anche la magia del luogo, quelli che alcuni chiamano genius loci. Abbondanti erano anche le farfalle, cito a memoria Scolitantides orion; alexis e Pseudophilotes baton, tipiche dei vegri.
Ironia della sorte vuole che gli studi degli anni 80 (Mason, Braioni et al.) volevano quelle zone poverissime dal punto di vista pedologico e quindi dal punto di vista agricolo. Ma quello che era impensabile negli anni 80 adesso è divenuto tristissima realtà. Si può assolutamente affermare che la distruzione perpetrata dagli anni 50 ad ora in Pianura, rendendola di fatto un deserto dal punto di vista ecologico (dimostrato nei vari atlanti delle specie sensbili come bioindicatori, tipo i Ropaloceri o le piante, Prosser ultima conferenza al Museo) si sta estendendo a macchia d'olio fino ai 600 metri e oltre.
"Ricordate che te si pòlvar"
e polvar te ritornaré"
G'avéa dito Dio a la collina
ma no l'avéa capìo, la poarina.
Le farfale s'avéa alora radunà
in sima a le orchidee e ai fiori
dai più maravigliosi colori
da quela professia terorizà.
Le farfale pensava ale squame
e i fiori al poline sul stame.
Mai imaginando che le maregne
j'era lì vissìn: le vegne.
- maregne = matrigne
- vegne = vigne
- pedologia= Scienza che studia il terreno, soprattutto per un possibile sfruttamento agricolo; è detta anche geologia agraria.
- oasi xerotermica = enclave ambientale caratterizzata da una forte esposizione al sole con presenza di caratteristiche specie vegetali ed animali.
foto di N. Pighi