I geni della politica italiana sono bravissimi nell'inventare soluzioni miracolistiche che si rivelano presto dei grandi bluff: 80 euro, quota 100, reddito di cittadinanza...
Intanto l'Italia affonda nelle paludi dell'inefficienza, della corruzione, dell'illegalità, favorite da un coacervo di leggi che, invece di contrastare queste piaghe, finiscono per alimentarle.
INEFFICIENZA DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ITALIANASulle tasche degli italiani gravano più gli sprechi nella Pubblica Amministrazione che l'evasione fiscale.
A sostenerlo è l'ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha raccolto alcuni dati forniti da istituzioni autorevoli e le ha comparate con le stime del Ministero dell'Economia sull'ammontare del mancato pagamento delle tasse. Risultato: a fronte di una evasione fiscale che raggiunge i 110 miliardi di euro, il costo che cittadini e imprese sopportano a causa di sprechi e sperperi nella PA è di 200 miliardi. Quasi il doppio.
Questi dati portano l'associazione degli artigiani veneti a sostenere che nel "rapporto ‘dare-avere' tra lo Stato e il contribuente italiano, il soggetto maggiormente leso non sia il primo, bensì il secondo".
Dove si annidano i maggiori sprechi? La Cgia di Mestre ha stilato la poco onorevole classifica dell'impatto economico che le inefficienze pubbliche hanno sugli italiani. Al primo posto senza troppe sorprese, c'è la burocrazia.
A causare danni economici a cittadini e imprese non sono soltanto gli sprechi e gli sperperi delle PA, ma anche "gli effetti negativi procurati dal mancato rispetto delle norme e dei regolamenti vigenti". Secondo l'associazione dei piccoli imprenditori e artigiani di Mestre "il record di infrazioni europee subite dal nostro Paese fino ad oggi dimostra che le nostre istituzioni pubbliche devono migliorare tantissimo".
L'Italia, infatti, conta una lunga lista di procedure in corso (addirittura 71), tra cui "la pessima qualità dell'aria presente in molte città, la presenza di arsenico nell'acqua potabile, il mancato rispetto dei tempi di pagamento da parte della Pubblica Amministrazione e i livelli di inquinamento presenti nell'area dell'ex Ilva di Taranto".
https://quifinanza.it/fisco-tasse/pubblica-amministrazione-sprechi-200-miliardi-inefficienza-costa-piu-evasione/308995/
I NUMERI DELLA CORRUZIONE IN ITALIA
Negli anni la corruzione è passata dall'essere al centro del dibattito politico all'uscirne, suscitando sempre meno attenzione anche da parte dei grandi media. Il rallentamento dell'Italia nella classifica del CPI e i moltissimi casi mappati da noi con Mappiamo la Corruzione (per lo più su testate locali) raccontano invece una realtà diversa. I casi riportati dai media nel 2019 e mappati da noi, con il vostro contributo, sono 767 e riguardano tutte le Regioni della Penisola. C'è comunque una concentrazione maggiore a Sud dove abbiamo registrato 360 casi, contro i 251 del Nord e i 156 del Centro.
I settori più colpiti sono la Pubblica Amministrazione (306 casi), la sanità (104 casi) e la politica (71 casi), tutti cruciali per il buon funzionamento della nostra democrazia. Come del resto è importante sottolineare che ben il 27% dei casi registrati riguarda un appalto e quindi il denaro pubblico e la sua allocazione, evidentemente ancora troppo spesso sprecato a fronte dell'opportunità di finanziare opere necessarie a tutti i cittadini. E quali sono i settori che registrano il maggior numero di casi legati agli appalti? Riguardano la Pubblica Amministrazione (116 casi) e sfortunatamente vanno a toccare due settori importanti per la vita di tutti noi, come la sanità (33 casi) e l'ambiente (19 casi).
Dopo la corruzione che resta il reato con il maggior numero di casi (270 casi), troviamo il peculato (139 casi) e l'abuso d'ufficio (87 casi), in linea con il settore più colpito, quello della pubblica amministrazione. Subito dopo la truffa (71 casi) e la turbativa d'asta (62 casi).
Nel 2019, quasi due terzi dei casi raccolti si riferisce ad indagini in corso, mentre solo il 27% è approdato in tribunale
https://www.transparency.it/mappiamo-la-corruzione-tutti-i-numeri-2019/
Indice di Percezione della Corruzione 2019: l'Italia sale al 51° posto nel mondo
L'Indice di Percezione della Corruzione (CPI) 2019 classifica l'Italia al 51° posto nel mondo con un punteggio di 53/100. Il nostro Paese guadagna solo un voto in più rispetto alla scorsa edizione, lasciando la sufficienza ancora lontana e molti problemi strutturali irrisolti.
Dominano la classifica Danimarca e Nuova Zelanda come già l'anno scorso. Stesso discorso per il fondo del ranking, dove troviamo ancora Somalia e Sud Sudan.
In Europa oltre alla Danimarca fanno bella figura anche Finlandia e Svezia, mentre Bulgaria, Romania e Ungheria occupano le ultime tre posizioni della classifica continentale. A livello globale spiccano la caduta di Canada (-4 punti), Francia e Regno Unito (-3) mentre colpiscono in positivo la Spagna (+4) e la Grecia (+3). Tra i Paesi del G20 rimangono stabili Germania e Russia (rispettivamente con un voto di 80 e di 28 come nel 2018) mentre perdono due punti gli USA (69 contro i 71 precedenti).
https://www.transparency.it/indice-percezione-corruzione-2019/
I NUMERI DELL'ILLEGALITA' IN ITALIA
Le mafie producono ricavi annui per 150 miliardi di euro (fonte: Commissione parlamentare antimafia). Per comprendere l'entità del fenomeno, basta confrontare il fatturato nel 2016 delle principali aziende italiane: Enel 71 miliardi di euro, Assicurazioni Generali 70 miliardi, Eni 56 miliardi, Poste italiane 33 miliardi (fonte: Wikipedia).
Di conseguenza le mafie sono la prima impresa italiana e soprattutto quella che ha i maggiori utili: 105 miliardi di euro (fonte Confesercenti), cioè il 70% dei ricavi, un margine di guadagno che non ha paragoni con nessun'altra attività.
Due milioni di occupati, in Italia, ogni anno svolgono un'attività in nero. Generano un'economia sommersa pari a 42 miliardi di euro e un'evasione complessiva di 25 miliardi di imposte e contributi (fonte: Fondazione studi dei consulenti del lavoro).
Prendendo per buoni i calcoli della Corte dei Conti, secondo cui la corruzione genera il 40% di spesa in più nei contratti per opere, forniture e servizi pubblici dello Stato, risulta che il costo della corruzione supera 100 miliardi di euro l'anno (fonte: Alberto Vannucci – Università di Pisa).
L'evasione fiscale in Italia tra il 2011 e il 2016 è stata in media di 108 miliardi di euro l'anno (fonte: Centro studi di Unimpresa – dati MEF).
L'economia sommersa dell'Italia è stata pari al 25% del PIL come media annua nel periodo dal 1991 al 2015 (fonte: Fondo Monetario Internazionale).
http://www.libertaegiustizia.it/2019/03/18/cara-illegalita-ma-quanto-ci-costi/