In relazione alla lottizzazione a Quinzano, Tosi scarica la responsabilità sull'amministrazione precedente, ammette che è uno scempio, ma non c'è nulla da fare. Siamo sicuri?
L'intervento del Sindaco Tosi, riportato dalla stampa martedì 4 dicembre, riguardo alla nuova raccolta di firme intrapresa per scongiurare la Lottizzazione Borgo degli Ulivi a Quinzano merita una replica seria e ragionata.Va innanzitutto detto che - contrariamente a quanto affermato dal Sindaco, cioè che le associazioni ambientaliste non si sarebbero attivate a suo tempo contro le amministrazioni "amiche" - queste si sono occupate del "caso" sin dalla sua origine, che risale ai primi anni Novanta. Per la precisione dal 1991, anno di approvazione del PPA sull' area.
Già nel 1992 il comitato QUIVIS raccolse 1500 firme contro questa lottizzazione (vedi L' Arena del 31 dic 1992). Dal 1992 fino ai nostri giorni il Consiglio della Seconda Circoscrizione si è sempre espresso contro questo insediamento, indipendentemente dal suo colore prevalente. Nel 2006 abbiamo raccolto 1500 firme indirizzate al sindaco Zanotto e protocollate in Comune.
Ricordiamo che dal 2005 giace presso la Sovrintendenza una nostra richiesta di estensione del vincolo sulla sottostante villa Tobioli, estensione che porrebbe un argine al danno.
Sono stati anche interpellati il Ministero per i beni Culturali e Ambientali e la Direzione Regionale dei Beni Culturali ai quali è stata spedita ampia documentazione. E' loro facoltà, e speriamo intenzione, intervenire per annullare atti che sono palesemente contrari al rispetto del paesaggio, come è già avvenuto per esempio a Montichiello (Siena) e a Mentana (Roma).
La manifestazione organizzata a Quinzano la scorsa domenica 2 dicembre per riprendere la raccolta di firme è stata quindi soltanto l'ultimo dei numerosi atti di questa incredibile storia.
Il lavoro dei vari comitati che si sono succeduti negli anni è servito, sin qui, se non altro a ridimensionare uno scempio e uno spreco di dimensioni colossali; il progetto originale prevedeva una cubatura quasi tre volte superiore: se il danno è stato perlomeno limitato il merito spetta in gran parte a chi allora si mobilitò per raccogliere lo sconcerto dei cittadini.
Nonostante questo si stanno oggi per rovesciare sulle colline alle spalle di Quinzano 18.000 metri cubi di cemento, rovinando così irrimediabilmente uno fra i più belli paesaggi italiani.
Un incredibile spreco di ricchezza collettiva, non soltanto perché i paraggi di cui si parla sono un polmone verde essenziale per Verona, una fra le città più inquinate d'Italia, ma anche perché su un turismo cólto si fonda una parte rilevante dell'economia della nostra città.
La questione del paesaggio non è però l'unica a preoccupare i cittadini e le associazioni ambientaliste: esiste un'altra questione non meno importate, cioè l'impatto che un nuovo agglomerato di tali dimensioni avrà sulla vita di Quinzano, in primo luogo il traffico che ne verrà generato.
È bastato che venti automobili passassero per il quartiere per bloccare completamente il traffico per la strettissima via Lavello che mette in comunicazione piazza Righetti con Via Are Zovo, sulla quale verrà a gravitare il traffico originato da non meno di sessanta appartamenti che equivalgono ad una novantina di automobili.
Cosa succederà quando queste 60/90 auto si troveranno al fatale appuntamento con la strettoia? Sarà necessario aprire una nuova strada, e con questa compromettere ancora di più il già alterato equilibrio di questo gioiello, sinora scampato alla speculazione? E con quali denari, quelli della ditta costruttrice o quelli della collettività?
Come dice il Sindaco Tosi, si tratta di uno scempio e di un atto contro il buon senso; se è vero che la sua giunta eredita questa grana dalle tre passate amministrazioni è pure vero che il problema esiste, è enorme e molto sentito.
Con questa raccolta di firme i cittadini e le associazioni si rivolgono al Sindaco non perché lo ritengano la controparte di uno scontro politico, ma perché perché è lui oggi il nostro Sindaco e come tale rappresenta l'autorità cui oggi spetta la non lieve responsabilità di tutelare il bene pubblico e la pubblica salute.
Le persone che ora e negli anni passati hanno voluto manifestare la propria contrarierà a questa follia hanno opinioni e fedi politiche della più varia specie ma sono accomunate dal desiderio di vedere rispettati e tutelati gli interessi e i diritti della collettività. Tutti i cittadini, i politici, gli Amministratori, le Personalità che in qualche maniera vogliono e possono dare il loro contributo, sono da loro benvenuti.
Il Sindaco Tosi ha dimostrato in altre occasioni di sapere agire con rapidità e decisione; i cittadini di Quinzano e coloro che amano Verona non gli chiedono di individuare un colpevole, lasciando questo gioco a chi non intende impegnarsi in altro, ma di agire con urgenza per scongiurare questo scempio annunciato.
E lo ringraziano anticipatamente.
Il Carpino