Lettera del Sélese alle associazioni e ai comitati ambientalisti veronesi: dibattiamo a Naturalmente Verona su un nuovo modello di economia e di convivenza civile.
Pubblichiamo di seguito la lettera aperta del Sélese alle associazioni e ai comitati veronesi.Ci rivolgiamo a tutte le persone che manifestano civilmente per denunciare e contrastare attivamente i danni progettati e causati al territorio, e alla nostra stessa salute, da amministrazioni pubbliche e da interessi privati.
Dopo le "12 proposte per la Verona che vogliamo", i primi concreti tentativi di coordinamento all'incontro di Villa Buri, e le numerose azioni sinergiche nel territorio, ci piacerebbe dare il nostro piccolo contributo per costruire qualcosa insieme.
Vorremmo verificare se c'è un percorso comune tra le realtà veronesi, la nostra compresa, che possa farci superare l'immagine di tutori di interessi particolari e quella di coloro che dicono sempre e solo NO.
La nostra proposta è quella di avviare un progetto costruttivo, partecipato dalla comunità locale, per cambiare modello sociale economico e produttivo, iniziando dal locale. Abbiamo come la sensazione che questo sia l'unico modo per salvaguardare ambiente e salute.
Anche noi non piacciono opere come cementifici, inceneritori, discariche, TAV, nuove autostrade o superstrade, autodromi, centri commerciali, parcheggi in centro e altre opere infauste di questo tipo, ma abbiamo come l'impressione che non si possa cambiare quasi nulla limitandoci a contrastare gli effetti senza interrogarci sulle cause, ossia un sistema perverso che, nella nostra quotidianità, sosteniamo (forse inconsapevolmente).
Per esempio, ha senso una lotta contro autostrade, superstrade o parcheggi, quando poi nel quotidiano facciamo un uso eccessivo dell'automobile? Forse è giunta l'ora di chiederci quali siano le conseguenze della mobilità privata selvaggia, su di noi, ma soprattutto sui nostri figli.
A ottobre ci sarà la festa annuale Naturalmente Verona, esattamente il 4 e 5, perché non cogliamo questa occasione per trovarci e discuterne? Se vi è il consenso sui fini e sui mezzi, o sulla voglia di confrontarsi su di essi, sarà un'ottima occasione anche per dare visibilità alle nostre istanze, assicurando la nostra presenza in un banchetto collettivo che abbiamo già provveduto a prenotare.
Potremmo cogliere questa occasione per trovarci e organizzare un dibattito aperto a tutta la cittadinanza. Se vi è la disponibilità, attraverso l'adesione delle nostre realtà ad un percorso comune, potremmo trasformare le nostre singole azioni in un laboratorio di progettazione di un modello sociale ed economico sostenibile.
L'invito vale anche per le associazioni di volontariato non indirizzate esclusivamente all'ambiente, ci sono innumerevoli realtà nel veronese che si impegnano a vario titolo a sostegno di situazioni di disagio, siamo convinti che senza il contributo di queste realtà virtuose non potremmo elaborare assieme e costruire un diverso e convincente modello sociale.
Essere uniti, nelle nostre differenti esperienze e aspirazioni, ma sempre veri ed autentici, è una buona base per un futuro dignitoso per noi e per le generazioni che verranno.