'Quando ho ricevuto l'invito autografo di Alberto Bozza a partecipare all'evento ho pensato che, finalmente, il presidente della seconda Circoscrizione riconosceva il ruolo del nostro comitato nella difesa di un territorio così prezioso'.
"Evidentemente per il presidente Bozza lo sfregio dell'autostrada delle Torricelle è un'opera di ‘buon gusto' e davanti a una chiesa ci sta proprio bene, tanto forse non si vedrà". E' il commento del presidente del Comitato contro il Collegamento autostradale delle Torricelle Alberto Sperotto alle dichiarazioni del presidente della seconda Circoscrizione Alberto Bozza, che ha definito di ‘cattivo gusto'la protesta organizzata dal Comitato venerdì scorso in occasione dell'inaugurazione del restauro dei dipinti della chiesa di San Rocco, a Quinzano."Quando ho ricevuto l'invito autografo di Alberto Bozza a partecipare all'evento ho pensato che, finalmente, il presidente della seconda Circoscrizione riconosceva il ruolo del nostro comitato nella difesa di un territorio così prezioso" continua Sperotto.
"Abbiamo allora deciso di essere presenti per ricordare a tutti gli invitati che, mentre con una mano si tutelano i beni artistici, con l'altra si progetta uno scempio dagli effetti devastanti: a non più di 20 metri dalla chiesa di San Rocco vorrebbero far passare un'autostrada da 20 milioni di veicoli all'anno".
Sperotto precisa anche che "avevamo cinque cartelli e qualche bandiera. Ci siamo tenuti a debita distanza e in silenzio proprio perché non volevamo disturbare la manifestazione e perché il bello di questo luogo è proprio ... il silenzio! Molti visitatori si sono fermati con noi per scambiare due parole. In tanti hanno capito e ci hanno ringraziato. Persino il presidente Bozza, con il quale ho avuto modo di scambiare due parole durante il rinfresco, si è mostrato con noi molto cortese. Poi però sono arrivati un paio di vigili, dopo ancora un po' un paio di poliziotti e, infine, due gentili agenti della Digos che ci hanno chiesto di andarcene".
La morale, secondo Sperotto è che "anche questa volta, come alla Gran Guardia, siamo stati invitati e poi allontanati". Oltretutto, aggiunge, "sulla stampa di ieri leggiamo che due minuti dopo Bozza ha dichiarato alla stampa che la nostra è ‘una protesta di cattivo gusto', perché ‘ci troviamo pur sempre innanzi ad una chiesa' e perché ‘qui il passante a Nord sarà in trincea coperta e, quindi, non si vedrà nulla' ha detto il presidente Bozza".
"E' vero che l'arte dovrebbe unire e non dividere, come ha detto Bozza, ma è anche vero che i cittadini, (molti dei quali sono anche suoi elettori che hanno creduto alle promesse elettorali di un sindaco che aveva assicurato che il traforo sarebbe passato a Nord di Avesa e Quinzano) vedranno certamente i carcinomi generati dai fumi prodotti dalla demenziale opera che stanno progettando, anche con la complicità di Bozza", è l'amara conclusione del presidente del Comitato dei cittadini contro il Collegamento autostradale delle Torricelle.