Come avere intorno a casa alberi ed arbusti fioriti e profumati tutto l'anno. Possiamo riuscirci anche solo con piante selvatiche, oppure con qualche eccezione data da piante originarie di altri paesi, ma presenti da secoli nel nostro territorio.
Condizioni per la crescita: P = pianura, C = collina, M = montagna, U = umido, S = secco.
Agrifoglio, Ilex aquifolium, Aquifoliaceae. Pianta spontanea. Fitti ciuffi di fiori bianchi in primavera e bacche rosse molto ornamentali in pieno inverno. E' una pianta che può avere foglie di varia forma sullo stesso esemplare. Alcuni esemplari raggiungono i 1000 anni. Cresce nel bosco in M e C, a quote più basse scegliere varietà da vivaio, non ama la piena esposizione.
Alloro, Laurus nobilis, Lauraceae. Importata dall'Asia Minore nella notte dei tempi, ora cresce spontanea in collina. Profumata tutta la pianta. Fiorisce in primavera IV con piccoli fiori gialli e produce drupe nere lucide in autunno-inverno. Pianta molto elegante, incoronava gli eroi nell'antichità. Cresce bene dappertutto.
Biancospino, Crataegus monogyma-oxyacantha, Rosaceae. Pianta spontanea. IV-V. Profumato.
Con lo stesso nome indichiamo due specie diverse: il Crataegus oxyacantha con foglie poco frastagliate e il Crataegus monogyma, con foglie profondamente lobate.
Fiorisce in maggio, ha un legno durissimo, cresce molto lentamente e può vivere centinaia di anni.
Tutti conosciamo le qualità di questo fiore. I frutti, le Marandele, sono astringenti, commestibili, anche se non particolarmente saporiti. Al sud cresce una specie simile, il Crataegus Azarolus, che ha frutti più grandi e più saporiti.
Il Biancospino è la pianta ideale per alzare siepi fitte e durature, dove facilmente vanno a nidificare i passeracei, i più sicuri alleati dell' agricoltore e del giardiniere. Ma soprattutto queste siepi naturali potrebbero efficacemente sostituire le recinzioni metalliche. Cresce bene dappertutto.
Calicanto, Calycanthus praecox, Calycanthaceae. XII-I. Profumata.
Originario della Cina, fiorisce in pieno inverno, facilissimo da coltivare. Il nome deriva dal gr. kalyx = calice e anthos = fiore. Viene anche chiamato Chimonanthus dal gr Cheimòn = inverno. Molto conosciuta la leggenda del pettirosso che, in un rigido giorno invernale, trovò ospitalità fra i rami di un calicanto, premiato per la sua bontà con una precoce fioritura. Ubiquitaria.
Camelia, Camellia Sasanqua, Theaceae, XII- I, fiori bianchi e rossi profumati. Origine Giappone. Il the viene prodotto con le foglie, i germogli e altre parti di una pianta della stessa famiglia: la Camellia sinesis. P e C, non ama le forti esposizioni al sole e i periodi di siccità.
Canestro, Fiore degli angeli, Philadelphus coronarius, Hydrangeaceae. Fiorisce in V-VI ed è molto profumata. E' spontanea nelle Prealpi sud-orientali e costituisce una interessante disgiunzione rispetto all'areale principale, localizzato nel Caucaso (F. Prosser). Cresce bene dappertutto.
Cappero, Capparis spinosa, Capparidaceae. Spontanea nel bacino del Mediterraneo. Profumata. Fiorisce e fruttifica durante tutta l'estate in luoghi ben esposti al sole, preferibilmente su muretti a secco.
Catalpa, Catalpa bignonioides, Bignoniaceae. Grappoli di fiori bianchi con striature gialle in VI – VII. Originaria dell'America settentrionale, porta il nome di una tribù pellerossa (Catawba). P e C, ama i terreni profondi e concimati.
Ciliegio, Prunus avium, Rosaceae, III-IV, probabilmente spontaneo, fiori profumati. Ubiquitaria.
Clerodendro, Clerodendrum trichotomum, Lamiaceae. Originario del Giappone. Fiorisce tra VII e VIII. I fiori bianchi, stellati, riuniti in grandi corimbi intensamente profumati, ricordano quelli del gelsomino. In X-XI presenta frutti autunnali con bacche rotonde, delle dimensioni di un pisello, racchiuse da un calice a forma di lanterna di colore rosso-cardinalizio. Dapprima verdi, si scuriscono all'apertura del calice, diventando blu-viola. Molto ornamentali, non sono tossici. Cresce bene in C, piena esposizione, anche in luoghi incolti, ma può ambientarsi anche in P.
Corbezzolo, Arbutus unedo, Ericaceae. Fiori bianchi XI-XII. Frutti colorati dal giallo al rosso in estate-autunno, commestibili. Il nome ufficiale del corbezzolo è Arbutus unedo L., e deriva dalla sentenza di Plinio "unum tantum edo", che tradotto vuole dire "ne mangio soltanto uno". E' una tipica pianta mediterranea che, dato il cambiamento climatico in atto, può essere coltivata anche qui da noi. C e P, in luoghi protetti da forti sbalzi di temperatura. Teme il gelo.
Corniolo, Cornus mas, Cornaceae. Pianta spontanea molto comune. Fiori riuniti in piccole ombrelle color giallo intenso in I-II, numerosi frutti rossi saporiti e ornamentali in autunno.
Pianta vicina alla Sanguinella, Cornus sanguinea, che ne condivide l'areale. Il nome deriva dal lat. cornu = corno, per la durezza del legno. Era infatti usato per costruire gli ingranaggi, prima che si imparasse ad usare il ferro. C e M, nel bosco.
Crespino, Berberis vulgaris, Berberidaceae, V. Spontanea. Fiori gialli in primavera. Con le abbondanti bacche rosse a fine estate si fanno sciroppi rinfrescanti. Ubiquitario, senza pretese.
Fior di stecco, Daphne mezereum, Thymelaeaceae, II-IV. Spontanea. Forse uno dei fiori più profumati e più velenosi del creato. Dafne è un nome greco che si rifà alla mitologia (le solite distrazioni di Giove), mentre mezereum potrebbe derivare dall'arabo Mazerium = uccidere. C e M nel sottobosco.
Fusaggine, Euonymus europaea, Celastraceae. Spontanea. Fiorellini bianchi in primavera e frutti molto appariscenti in autunno, con capsula rosea e bacche giallo arancione.
E' una pianta caratteristica, con frutti molto particolari. E' conosciuta col nome di Berretta del prete per la forma complicata dell' apparato seminale, che ricorda la forma dei vecchi copricapi dei preti. I semi provocano il vomito e sono fortemente purgativi. Con il suo legno si facevano i fusi coi quali si filava la lana, di qui il nome in italiano. Eu in greco = buon, ònoma = nome. Ubiquitaria, ottima come siepe.
Gelsomino giallo, Jasminum nudiflorum, fam. Oleacee. XII-I. Originario della Cina.
E' chiamato Gelsomino nudo, Gelsomino d'inverno, Gelsomino di san Giuseppe, non ha profumo, non teme né il freddo né il gelo. E' un arbusto molto rustico, perenne, a foglie caduche, dal portamento parzialmente strisciante, presenta rami sottili, ritti e rigidi con foglie trifogliate, lucide e di consistenza cuoiosa color verde scuro. La fioritura è invernale, molto ornamentale, formata da piccoli fiorellini giallo brillante, solitari o riuniti in mazzetti. Ubiquitaria, anche in vaso.
Ginestra stellata, Genista radiata, Leguminosae, V-VII. Profumata. Spontanea dai 250 m fino ai 1500. In pianura può essere sostituita con Spartium junceum, spontanea in tutto il bacino del mediterraneo, molto profumata, con lo stesso periodo di fioritura.
Glicine, Wisteria sinensis, fioritura in IV e rifioritura in VIII, profumato. Originario di Cina e Giappone. Ubiquitaria.
Lantana, Viburnum lantana, Caprifoliaceae. Spontanea. V-VI, profumato, bacche prima rosse e poi nere in autunno. Cresce bene in C, meno in P.
Laurotino, Viburnum tinus, Caprifoliaceae. II-III. Pianta tipica del clima mediterraneo caldo, ben acclimatata intorno al nostro lago e sulle colline. Viburno dal lat. vimen = vimine, per la flessibilità, come la Lantana. Tino era l' antico nome dato dal botanico Clusius nel XVI secolo. I frutti sono tossici. Ubiquitaria, bella come siepe.
Ligustro, Ligustrum vulgare, Oleaceae. Spontanea. Fiorisce in VI, molto profumato. Bacche nere in autunno. Ubiquitaria.
Lillà, Syringa vulgaris, Secamoro, Oleaceae, IV-V, molto profumata. Della stessa famiglia dell' Ulivo e del Ligustro, proviene dalla Turchia. E' curioso notare che in dialetto lo si chiamasse Secamoro, che farebbe pensare al Sicomoro, che però è un albero africano alto 30 metri il cui tronco veniva utilizzato dagli antichi egizi per fare i sarcofagi dei Faraoni. Cresce ovunque senza problemi.
Maggiociondolo, Laburnum anagyroides, Leguminosae. Spontanea a mezza quota. Profumo delicato. Fiorisce in V – VI con bei grappoli di fiori gialli. C e M, in P scegliere piante da vivaio, ama il fresco.
Mandorlo, Prunus amygdalus, Rosaceae. II. Profumato. Importato dal Medio Oriente in epoca romana. La successione delle rosacee in primavera: parte il Mandorlo in febbraio, continua l'Albicocco in marzo, cui segue il Ciliegio e poi il Pesco. Ubiquitaria.
Melograno, Punica granatum, Myrtaceae. Fiorisce in V con bellissimi fiori rosso-arancione. Originario del bacino del Mediterraneo (punicus = cartaginese). Il succo ha propietà afrodisiache. Ubiquitaria.
Nespolo, Mespilus germanica, Rosaceae. Spontaneo. Fiorisce in IV con fiori profumati che daranno frutti gustosi. Ubiquitaria.
Ortensia,Hydrangea hortensis, Saxifragaceae. VI-VII. Originario di Cina e Giappone, ma naturalizzato in zone ombrose e umide.
Passiflora, Fiore della passione, Passiflora coerulea, Passifloraceae. Proviene dall'America centrale. Fiorisce con fiori molto particolari da VII a IX e produce grandi frutti commestibili color arancione in autunno. Ama arrampicarsi su muri e reti. P e C.
Paulonia, Paulownia tormentosa, Scrophulariaceae. Produce fiori di colore lilla, profumatissimi a fine primavera V-VI, prima di gettare le foglie. Proviene dalla Cina, dove le venivano attribuite facoltà magiche, capaci di preservare la salute e la bellezza. Un infuso delle sue foglie e dei suoi fiori veniva usato per prevenire l'invecchiamento della pelle e la canizie. Cresce bene ovunque su terreni profondi.
Pero corvino, Amelanchier ovalis, Rosaceae. Spontanea. Fiori bianchi molto eleganti in II – III. In C sul vegro, ma anche in P.
Prugnolo, Prunus spinosa, Rosaceae. Profumato. Fioritura precoce III e bellissime bacche blu cobalto in inverno. Buone per marmellata. Ubiquitaria, buona per siepi.
Rosa di siepe, Rosa canina, Rosaceae. Spontanea. Fiorisce in IV – V con fiori profumatissimi. Bacche rosse in autunno, commestibili. Fu coltivata fin dall'antichità da Persiani, Babilonesi, Egizi, Romani. Esistono numerose specie spontanee (arvensis, spinosissima, pendulina, micrantha, montana, ecc.) ed infinite varietà coltivate. Ubiquitaria.
Salicone, Salix caprea, Salicaceae. Spontanea. Belli gli amenti femminili in I-II, coperti di una delicata peluria, che vengono popolarmente chiamati "gattini". C e M in luoghi umidi.
Sambuco, Sambucus nigra, Caprifoliaceae. Spontanea. Fiori profumati raccolti in ombrelle in IV – V. Buonissimi da mangiare fritti con una goccia di anice. Frutti neri adatti alla marmellata. Ubiquitaria, ama i terreni umidi e la mezz'ombra.
Scotano, Cotinus coggygria, Anacardiaceae. Spontanea. In primavera fiori numerosi in pannocchie aperte che durante l'estate si trasformano in morbidi pennacchi rosseggianti. In autunno le foglie producono macchie di colore di grande effetto decorativo. Ubiquitaria, ottima per siepi.
Sorbo degli uccellatori, Sorbus aucuparia, Rosaceae. Spontanea a media quota. Ombrelle di fiori bianchi in primavera V, che si trasformano in grappoli di bacche di un bel rosso vivo in autunno che durano fino all'inizio dell'inverno. C e M, piena esposizione. In P prendere piante selezionate.
Sorbo montano, Sorbus aria, Rosaceae. Spontaneo a media quota. Fiorisce e fruttifica come il precedente con frutti commestibili. E' chiamato anche Farinaccio perché la faccia inferiore della foglia è ricoperta di una peluria di un bel colore argenteo. M, piena esposizione. In P scegliere varietà da vivaio.
Tiglio riccio, Tilia cordata, Tiliaceae. Spontanea. Fiori profumatissimi in V, ottimi per infusi e per la produzione di miele. Ubiquitaria, ama luoghi freschi e umidi.