Venturi si dimostra un campione di dizinfomatja (дезинформация). Peccato, perchè la sua funzione di assessore provinciale all'ambiente gli imporrebbe di essere un campione di tutela.
Ai miei tempi, quelli della Guerra Fredda (ma qualche volta calda), l'Occidente accusava l'Unione Sovietica di diffondere false notizie o mistificanti interpretazioni dei fatti. Veniva chiamata "dizinformatja". Ovviamente l'Occidente faceva lo stesso, ma noi non leggevamo la "Pravda". Con il crollo del Muro però il vizio di falsificare la verità e la realtà non è finito. La "manega" dei politicastri italiani è sempre stata in prima linea in questa pratica.A livello locale un campione di questa disciplina si è rivelato, il mal sbarbato, Fabio Venturi, leghista tosiano e, ancora per due mesi, vice presidente della Provincia e assessore alla tutela dei cazzad'ori. La velina passata alla Giuditta Bolognesi e pubblicata sull'Arena del 2 novembre 2012, è da questo punto di vista, un capolavoro. Precedentemente era apparso un articolo sempre della G.B. nel quale un cittadino di Peschiera denunciava, con molto coraggio, l'abbattimento di uccelli protetti (era il caso di un Cormorano) che spesso vengono rinvenuti sul lungolago proprio nei tratti dove sono installati i capanni per la caccia agli acquatici nello specchio della Zona di Protezione Speciale. Deve essere un'abitudine inveterata sparare agli uccelli protetti sul Garda se già la stessa Arena, in un articolo del 6.12.2010, raccoglieva la denuncia di un altro cittadino sull'uccisione di un altro Cormorano a S. Vigilio.
Ma, a gamba tesa (è presidente del football di Borgo Roma), interviene il Venturi affermando: è colpa dei "bracconieri" e non dei cacciatori, che anzi aiutano la comunità sacrificandosi nella lotta per l'annientamento del mostro che divora i campi : l'orrenda Nutria. Dimentico però di aver mandato i cazzad'ori a sanare l'ambiente dal pullulare di storni, passeri, piccioni, gazze, volpi (che predano le nutrie), cinghiali (liberati dai cazzad'ori), e adesso anche di cervi e daini. Dopo la difesa, scontata e becera, dei suoi elettori armati, il Venturi giustifica se stesso e il suo ruolo. Afferma infatti che lui non ci può far niente, essendo quelle dei capanni competenze comunali derivanti da "leggi superiori". Superiori a chi e a che cosa? La realtà è che l'installazione di strutture in acqua (sono piattaforme sorrette da tubi "innocenti") è sottoposta all'autorizzazione del Genio Civile, competenza da non molto passata ai Comuni. Peschiera dà autorizzazioni a profusione, Bardolino nega il permesso. Stop.
Quello che il Fabio nasconde è che senza l'autorizzazione dei suoi uffici venatori, gli appostamenti non potrebbero essere utilizzati per la caccia. Quindi è lui ad avere la responsabilità della permanenza di questa attività ed è lui ad avere il dovere di vigilare sulla regolarità e legalità di questa forma di caccia che, svolgendosi al largo, resta comunque di difficile controllo. Ma certamente non per la Polizia Provinciale (i guardiapesca e guardia caccia) dotati di barche e motoscafi cabinati . Ma non solo: il Venturi cita il Piano faunistico che obbliga la Provincia a prevedere, e quindi autorizzare, gli appostamenti sul lago. Ma il Piano Faunistico (per niente) Venatorio (tutto) chi l'ha fatto? Che siano stati, per caso, il suo mentore Tosi e il suo predecessore all'assessorato provinciale e prode cazzad'or Luca Coletto? Ricordo che cosa aveva deciso la Lega del Cazzad'or a proposito del Garda: per impedire l'osservanza dell'obbligo di legge di creare aree protette per almeno il 21% del territorio agro-silvo-forestale, il duo Tosi-Coletto dislocò su quasi tutto il bacino del Garda veronese da Malcesine a Castelnuovo e fino al confine, al largo con la Lombardia, un'Oasi vietata alla caccia, escludendo però dal divieto la fascia tra la riva e 500 metri verso il lago per permettere comunque la caccia. La cosa era talmente truffaldina e vergognosa che la Regione impose alla Provincia di aggiungere una superficie ulteriore nella parte più a sud, classificata come Zona di Protezione Speciale della Comunità Europea e giustificata dalla necessità di tutelare l'avifauna acquatica migratrice. E la Provincia, con tanto di deliberazione di Giunta proposta da Coletto, vietò la caccia nella ZPS, ma nuovamente solo al largo oltre i 500 metri dalla riva. La fascia di riva e le acque poco profonde antistanti Peschiera e Lazise sono perciò rimaste, per volere della Lega del Cazzad'or, aperte alla caccia. A parte la beffa insita nel fatto che l'acqua del lago non è superficie agro-silvo-pastorale e quindi idonea a formare il minimo di area protetta (invece figura per oltre 10.000 ettari come "protetta"), la responsabilità della Provincia nell'attuale massacro di anatre e uccelli protetti è piena, totale e connivente.
Venturi può però rimediare alle arroganti decisioni dei suoi patroni e predecessori. La Provincia deve infatti elaborare nuove e più rispettose proposte per il futuro Piano Faunistico Venatorio in prossima scadenza. Cosa ha intenzione di fare per il rispetto del diritto alla conservazione della biodiversità? In fondo è anche assessore all'Ambiente.
Sull'Oasi di protezione della Fauna selvatica del Garda (alto+medio+basso) vedere i seguenti articoli pubblicati sull'Arena:
23 luglio 2007 pag.11 "Ora si può sparare nel Parco che non c'è".
21 agosto 2007 pag. 27 "Cancellata l'Oasi.Si ricaricano le doppiette"
24 agosto 2007 pag.31 "La Lipu: caccia vagante ammessa sulle rive".
26 agosto 2007 pag. 39 ""La caccia nel Basso Garda? Non è un flagello"
04 settembre 2007 pag. 25 "Si levano altri no sul sì alle doppiette"
15 settembre 2007 pag. 22 Lettere al Direttore di Marco Tomelleri LIPU
30 settembre 2007 pag.33 "Oasi, scatta la diffida"
06.12.2010 "Cormorano abbattuto sul lago. Polemica sui capanni dei cacciatori"