Nei giorni scorsi l'avv. Osvaldo Pettene ha presentato nelle mani del dirigente del Corpo Forestale dello Stato un esposto alla Procura delle Repubblica di Verona a nome dell' Associazione Il Carpino.
SIC vuol dire Sito di Interesse Europeo. Il SIC in questione è l' IT3210012 Val Galina e Progno Borago, unico sito della zona collinare in provincia di Verona, una porzione importante delle Torricelle, che la Comunità Europea ha voluto proteggere con la speciale legislazione di Natura 2000.
Nel testo istitutivo dei SIC, dove si tratta del Raggruppamento 2-Rilievi collinari notevoli, si legge testualmente:
"Rappresentano anche uno degli ambiti maggiormente sottoposti a pressioni antropiche di varia natura, tanto che gli ambiti naturali sono spesso di natura residuale e molto più vulnerabili che altrove: l'espansione urbanistica e dei distretti industriali riduce le superfici a disposizione degli habitat naturali, mentre i cambiamenti nella gestione del territorio, in parte legate anche alle modifiche delle pratiche agricole, stanno mettendo in pericolo la sopravvivenza degli habitat seminaturali, frutto dell'azione millenaria dell'uomo e si configurano come più preoccupanti della stessa espansione urbanistica e dello sviluppo della rete infrastrutturale. Anche la grande diversità di comunità boschive merita di essere valorizzata, favorendo la riconversione verso strutture più naturali, pur nel rispetto di alcune pratiche tradizionali, come la ceduazione".
Inutile dire che negli ultimi anni è successo esattamente il contrario di quanto invocato dal legislatore europeo. Alcuni interventi, sia edilizi che agricoli, sono stati particolarmente pesanti e in aperta contraddizione con le normative europee. Si pensi ai vari annessi più o meno rustici e ai vari sbancamenti effettuati per l'impianto di nuovi vigneti. Va notato che alcuni di questi interventi sono stati fatti in zone che la cartografia dell'attuale PAT del Comune di Verona segnala come prati aridi, quindi come zone residuali da proteggere con la massima attenzione.
Di grande importanza è anche il fatto che il vaio Borago sia percoso da un Progno perenne ad andamento carsico e quindi sia particolarmente esposto ai residui di irrorazione dei vigneti, oltre che agli scoli di fognature e di allevamenti, che dovrebbero essere regolati dalla normativa sui nitrati.
Abbiamo ripetutamente segnalato i vari casi ai Sindaci dei comuni di Verona, di Negrar, di Grezzana, al Corpo Forestale dello Stato, alla Guardia Forestale Regionale, alla Provincia, alla Soprintendenza, senza mai ottenere risultati di qualche rilievo.
Nei mesi scorsi le ruspe hanno attaccato la zona sotto il Masetto Alto, al confine fra il Comune di Verona e il Comune di Negrar, proprio attorno a quel sentiero, la strada del Cargador, che alcuni anni fa una Conferenza dei servizi dei due Comuni aveva deciso di ripristinare e di riadibire ad uso pubblico.
Inutile dire che il bulldozer non è il mezzo più adatto a ripristinare una strada selciata costruita a mano qualche centinaio di anni fa e che il motivo dell'intervento non ha nulla a che vedere con la decisione presa dalla conferenza dei servizi.