Sintesi dello studio geologico-idrogeologico relativo all'impatto della TAV sul Lago del Frassino. Le conclusioni dello studio, commissionato da RFI a Ce.A.S. srl (geologo Umbero Guerra) e a SIPEM spa. (ing. Tommaso Taranta), sono piuttosto preoccupanti e dovrebbero indurre a serie riflessioni. Il testo è riportato fedelmente a stralci.
L'aqua defluisce da sud (zona delle colline moreniche, alte fino a 150 m s.l.m.) verso nord: laghetto del Frassino (m. 73) e poi lago di Garda (m. 65). Il lago di Garda è a nord rispetto al lago del Frassino, quindi in alto, fuori dalla piantina riportata (ndr).
Ad una distanza di circa 200 m verso nord dal tracciato previsto (linea arancione), si sviluppa il Laghetto del Frassino, il più vasto e profondo dei bacini intermorenici dell'Anfiteatro del Garda.
Il lago ha queste caratteristiche:
· Altitudine: 73.40 m s.l. m.
· Area (km2): 0.319 circa km2
· Area del bacino imbrifero (km2): 3.2 circa
· Profondità massima (m): 15
· Profondità media (m): 8.15
· Lunghezza media (m): 770
· Larghezza media (m): 380
· Volume (milioni di m3): 2.6 circa
· Circolazione: invernale
· Copertura di ghiaccio: episodica
· Tempo teorico di ricambio (anni): 3 anni e 3 mesi
· Tempo effettivo di ricambio (anni): 3 anni e 10 mesi
Il reticolo idrografico è rappresentato, oltre che dal Laghetto del Frassino (descritto nel paragrafo successivo), dai sui immissari (Rio Paolmano e Rio Giordano) e dai sui emissari (Fosso Molino e Fosso Riello). Il Rio Paolmano e il Rio Giordano si generano, direttamente come acque di risorgiva, nei settori morenici a sud del laghetto, dove sfociano al termine di un breve decorso con direzione circa SN. Il Fosso Molino e il Fosso Riello, in uscita dal Frassino, terminano il loro decorso direttamente nel Lago di Garda.
All'interno degli stessi corpi morenici, in corrispondenza degli orizzonti dominati da matrice più grossolana, la conducibilità idraulica può aumentare anche di diversi ordini di grandezza, ospitando acquiferi, potenzialmente in pressione, di continuità laterale difficilmente definibile.
Alle pendici delle morene affiorano depositi alluvionali antichi e/o recenti, depositi fluvioglaciali e depositi lacustri caratterizzati da tessitura e composizione granulometrica del tutto eterogenea. In virtù di quanto detto scaturisce che la definizione chiara ed univoca del flusso idrico attivo in questi settori, risulta assai problematica.
Nell'area in oggetto sono stati censiti 5 pozzi. I pozzi W880, W1287 e W891, ubicati in località Berra Vecchia, sono di proprietà comunale (Comune di Peschiera del Garda) e sono sfruttati a scopo idropotabile. Il W0892, di competenza della ditta Franke, emunge grandi quantitativi d'acqua a scopo industriale (allegato 7). Per i pozzi comunali di Peschiera del Garda non è stato possibile reperire informazioni più dettagliate di quanto descritto.
Entro i 500 m dal tracciato delle gallerie in progetto, sono state censite anche 9 emergenze della falda (F211, F195, F196, F197, F198, F199, F203, F202, F205).
E' importante osservare come i valori di conducibilità idraulica ricavati in foro di sondaggio da prove di tipo Lefranc, tendano, in genere, a sottostimare la reale conducibilità idraulica dei terreni attraversati.
Alla luce di quanto esposto nei paragrafi precedenti, sembrerebbero dunque presenti due acquiferi sovrapposti: il primo, più superficiale, con una quota piezometrica di riferimento prossima ai 70-90 m s.l.m.; il secondo, più profondo, con una quota piezometrica prossima ai 55-70 metri s.l.m.
Occorre premettere che il bilancio idrogeologico ora discusso fa riferimento ai dati meteoclimatici relativi all'anno 2004 (fig. 5.1). Tale scelta può apparire discutibile in quanto rischia di risultare eccessivamente calata ad una situazione specifica non necessariamente rappresentativa dell'andamento medio del bilancio del lago.
Per calcolare l'impatto delle gallerie sull'alimentazione del lago è stato assunto che le piogge infiltratesi nell'ambito del cosiddetto bacino intercettato (il 27% delle precipitazioni non evapotraspirate in quel settore) non confluissero più al lago risultando totalmente impattate. Inserendo tale valore nell'ambito del bilancio del laghetto del Frassino è stato possibile calcolare che la realizzazione delle gallerie, nel caso di soluzione progettuale tra paratie verticali profonde e permanenti (caso dei diaframmi), comporterebbe una diminuzione degli apporti idrici al lago stimabile nel 15-20% circa su base annuale (Fig. 5.6).
L'area critica, che si estende per 250 m sopra e sotto il tracciato della TAV, arriva ad interessare 1/4 della superficie del lago del Frassino (ndr).
Nella foto il color arancione indica il tracciato della TAV, le due linee viola indicano l'area critica.
Vedi anche:
La sparizione del lago del Frassino
Il Parco di Interesse Locale del Frassino
Frassino: disastro ambientale annunciato